Mentre Verdi e Sinistra Italiana si sono uniti in un unico simbolo che correrà da solo nel listino plurinominale delle prossime elezioni politiche del 25 settembre, il Pd si sta muovendo alla ricerca di accordi strategici sul cosiddetto campo largo. Dell’alleanza che Enrico Letta aveva in mente con i pentastellati, resterebbero solo macerie. Se anche Azione e Italia Viva creereanno un loro polo distinto anche all’uninominale, i dem si dovranno accontentare dei civismi amministrativi lanciati da Beppe Sala che in Puglia saranno declinati da Michele Emiliano, dei socialisti e di Art1.
C’è tempo fino a martedì in Puglia per le diverse segreterie territoriali piddine per indicare i propri nominativi al commissario Francesco Boccia. È quasi certo che il governatore non sarà della partita attivamente, punta infatti al terzo mandato in Puglia. Chi potrebbe giocare un ruolo da protagonista è la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone che aveva già tentato la carta romana nel 2018. Dopo cinque anni potrebbe essere lei la capolista al Senato nel listino plurinominale regionale. Attualmente il Pd ha in Parlamento 6 rappresentanti. Tutti, da Lacarra all’emilianista Assuntela Messina, saranno ricandidati in posizioni strategiche.
Dopo 4 legislature anche Michele Bordo potrebbe essere vicino alla deroga, grazie alla sua vicinanza con il leader e ministro Andrea Orlando: si tratterebbe di allungare una storia che dura da oltre 16 anni.
Il vicepresidente della Regione Puglia e campione di consensi, Raffaele Piemontese, ha dato la sua disponibilità per la “chiamata alle armi” del partito nazionale, per quella che è stata definita una “sfida campale per l’Italia”. Sul piatto del partito c’è il bottino delle oltre 22mila preferenze dell’ultima competizione e la prospettiva di oltre 70mila voti nelle province di Foggia e Bat. Peraltro, lo scenario sarebbe particolarmente favorevole, non essendoci l’obbligo delle dimissioni dall’incarico istituzionale di vertice a Bari per la candidatura. “Ho dato la mia disponibilità – ha dichiarato a l’Immediato -, posso mettermi al servizio impegnandomi a lavorare per il partito e per il Paese”. La prospettiva sarebbe quella di essere capolista nell’area nord della Puglia, senza escludere la sfida in uno dei due collegi uninominali di Foggia e del Gargano. Una strada che potrà essere percorsa vista la necessità di raccogliere più voti per effetto della riforma costituzionale che ha ridotto il numero dei parlamentari. Senza le ‘blindature’ del periodo pre referendum, infatti, bisognerà rimboccarsi le maniche in cerca di consensi sul territorio. Un tema che non potrà che essere preso in seria considerazione nella direzione nazionale del Pd prevista il prossimo 10 agosto”. (In alto, Piemontese, Emiliano e Capone; sullo sfondo, Montecitorio)
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