Nell’ennesimo scandalo sanitario che ha travolto la Puglia spicca il nome di suor Margherita Bramato indagata per uno scambio di favori con l’ex dirigente dell’Asl di Lecce Rodolfo Rollo. Quest’ultimo, sospeso e già rimpiazzato alla direzione dell’azienda, avrebbe beneficiato proprio dei rapporti con la suora.
“Rollo – si legge nella lunga ordinanza cautelare -, nella sua qualità di commissario straordinario sino al 2 settembre 2019 e di dg Asl di Lecce, come tale, pubblico ufficiale, per l’esercizio delle sue funzioni e poteri istituzionali, indebitamente riceveva da Margherita Bramato, rappresentante legale dell’Ente Ecclesiastico ‘Panico’ di Tricase, l’utilità consistita nell’assunzione di suo figlio proprio presso l’Azienda ospedaliera a Tricase del predetto Ente da costei gestito”. Salvatore “Totò” Ruggeri, ex senatore, “nella sua qualità di assessore al Welfare, quindi anch’egli
pubblico ufficiale”, avrebbe avuto una funzione di “intermediario tra i primi due”.
Bramato, definita “privato corruttore”, sarebbe stata interessata “all’implementazione dei finanziamenti pubblici per il tramite di una collaborazione tra l’Asl di Lecce e l’Ente Ecclesiastico, nelle more del definitivo accreditamento”. La donna si sarebbe attivata “per l’acquisto da parte dell’Asl delle prestazioni dialitiche erogate dall’Ente ‘Panico’ presso la propria struttura ‘Santa Marcellina’ a Castrignano del Capo-Leuca; a tal fine, intercedendo sino ad assicurarsi la ‘disponibilità’ in Regione Puglia dell’assessore Salvatore Ruggeri e (anche) per il suo tramite, di Rodolfo Rollo che remunerava – lo riportano le carte dell’inchiesta – con l’assunzione del figlio”.
“Esplicito nel disegnare il sistema corruttivo ordito dalla Bramato – si legge in ordinanza – è il contenuto della conversazione registrata il 5 aprile 2020 tra Don Andrea Carbone parroco di Depressa, frazione di Tricase, ed Ecclesia Luigi, uomo di fiducia di Salvatore Ruggeri, laddove offre uno spaccato della disinvolta mala gestio dell’Asl di Lecce da parte dei dirigenti – il direttore generale Rodolfo Rollo, e in passato Rocco Palese (attuale assessore regionale alla Sanità, ndr), già deputato e consigliere regionale, di recente rientrato in servizio presso il Distretto Socio Sanitario di Gagliano del Capo (‘Perchè Palese comunque in passato, voglio dire, si è interessato tanto…’), pronti ad accogliere le istanze della direttrice dell’Ospedale Panico in cambio di posti di lavoro per i rispettivi figli”.
“La P.G. – riportano gli inquirenti – ha accertato tramite verifica in banca dati A.N.P.A.L. che anche la figlia di Rocco Palese è stata assunta presso l’Ente Ecclesiastico ‘Panico’ in data 2 marzo 2020 con contratto a tempo determinato”.
“Non conosco gli atti, ma posso affermare con certezza che sia io che mia figlia siamo totalmente estranei ai fatti“, ha subito replicato Palese in una nota.
Quando suor Margherita diceva: “Le eccellenze ce le abbiamo in casa”
In un focus di Repubblica Bari su suor Margherita si legge che il suo studio ospitava un continuo viavai a tutte le ore. Medici, dipendenti, la donna ascoltava chiunque quando c’era da risolvere un problema, impartendo direttive “senza avere bisogno di alzare la voce”. Ma sapeva anche essere gentile e generosa. La cura dei pazienti la sua priorità.
Con lei l’ospedale tricasino sarebbe diventato uno dei centri più importanti a livello internazionale nella cura delle malattie neurodegenerative. Suor Margherita nutriva un grandissimo rispetto non solo per pazienti ma anche per i suoi medici. Come riporta ancora Repubblica Bari, a causa di un’ernia discale che l’aveva quasi del tutto immobilizzata convocò nel suo studio uno dei medici della struttura senza neppure interpellare o coinvolgere il primario. E si fece operare. Un aneddoto emblematico per valorizzare la figura di Suor Margherita che era solita ribadire un concetto: “Le eccellenze ce l’abbiamo in casa. Coltiviamole. È inutile andare fuori”.
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