In un lungo post, l’ex consigliere comunale del Comune di Foggia Giuseppe Mainiero oggi promotore del comitato civico “Resto a Foggia”, salutato con apprezzamento anche dal presidente Michele Emiliano approfondisce la materia della nuova organizzazione della tecnostruttura dell’ente. L’ex meloniano si rivolge direttamente alla commissaria Marilisa Magno. “Ho letto la nuova organizzazione, non so chi abbia partorito questo obbrobrio ma sicuramente una persona che verrebbe bocciata ad ogni prova d’esame in materia. Allora le do due consigli utili. Gratis, sia chiaro, sta già spendendo troppi soldi dei contribuenti, oltre mezzo milione di euro che il Ministero eroga per i sovraordinati che ha richiesto, credo sia arrivata a 9. Allora i servizi demografici sono stati spacchettati, ad esempio dallo stato civile, in barba ad ogni principio di efficenza, efficacia ed economicità che dovrebbe sovrintendere una Pubblica amministrazione. Forse per garantire qualche posizione organizzativa? Non funziona così. Si parte dall’organizzazione e sulla base di essa si definiscono le posizioni organizzative, non il contrario. Ma a qualcuno evidemtemente per costruire una casa piace partire dal tetto. Anche perché le P.O. costano, ed ogni euro è sottratto ai bisogni della città. Siamo all’ABC. Anche il servizio personale risulta sdoppiato, senza che si possa scorgerne la ragione in termini di organizzazione aziendale”.
Poi continua: “Il Comune è un’azienda, seppur d’erogazione di servizi pubblici, economici e non. Il servizio economico finanziario è sdoppiato, in barba a quanto definito dall’art. 153 del tuel. Pianificazione, contabilità ed economato. Il servizio politiche abitative dovrebbe essere tra i servizi alla persona, ma evidentemente il condizionale è d’obbligo se qualche scienziato lo colloca in amministrazione. Il servizio personale ed il servizio contratti andrebbero nell’area amministrativa, e non uno spezzatino misto ed indigesto. Ma arriviamo alla colpo di genio! Il servizio contratti con i lavori pubblici. Apoteosi. Meritate il nobel! Allora ripetete con me: non può coesistere il servizio contratti con il servizio lavori pubblici. È il più basilare dei principi in tema di separazione che ispirano l’anticorruzione. Soprattutto in un Comune sciolto per infiltrazioni certe regole andrebbero preservate, e magari rafforzate, non abolite! Andrebbero introdotte innovazioni di processo e/o procedimento per rafforzare il principio della separazione tra questi due servizi. Possibile che nemmeno questo risciate a fare? Davvero per salvare la Salvemini, e qualche posizione organizzativa era necessario partorire un tale obbrobrio?”. (In alto, la commissaria Magno; nel riquadro, Mainiero)