Patrizio Villani è un fiume in piena e agli inquirenti ha raccontato molti particolari sugli ultimi 40 anni di storia criminale di Foggia. L’uomo, nato nel 1977, originario di San Marco in Lamis ma affiliato alla batteria mafiosa del capoluogo dauno Sinesi-Francavilla ha indicato ai magistrati della DDA Bruna Manganelli e Federico Perrone Capano nomi e ruoli della “Società Foggiana”, organizzazione delinquenziale attiva in città e provincia almeno dalla fine degli anni ’70.
Oltre a svelare il presunto esecutore materiale dell’omicidio dell’imprenditore Giovanni Panunzio indicato in Federico Trisciuoglio e non in Donato Delli Carri, un fatto risaputo nel mondo della criminalità locale, già svelato nel lontano 2005 da un altro pentito, Villani ha fatto una serie di nomi, svelando ruoli ed affiliazioni all’interno delle batterie. Ha anche fatto il nome dell’autore dell’omicidio dell’edile Nicola Ciuffreda, ammazzato nel 1990, due anni prima di Panunzio. Esecutore materiale, stando al collaboratore di giustizia, sarebbe ancora Trisciuoglio.
Ma andiamo per gradi: il lungo verbale, entrato nel processo “Decimabis”, conta circa 150 pagine suddivise in due parti e fa emergere un Villani molto ben informato sulle dinamiche mafiose foggiane. Ecco allora i nomi in rigoroso ordine alfabetico.
Villani ha detto quanto segue: “Francesco Abbruzzese detto ‘Stoppino’ è affiliato al clan Moretti. So che è stato l’esecutore materiale dell’omicidio nei confronti di Mario Piscopia ed il mandante del tentato omicidio di Mimmo Falco.
Giuseppe Albanese, detto ‘Prnion’, è affiliato con la batteria Moretti. Svolgeva il ruolo di killer che partecipava anche al traffico di droga ed alle estorsioni. So che ha commesso l’omicidio Rocco Dedda, così come l’agguato in danno di Roberto Sinesi.
Alessandro Aprile, detto ‘Schiattamorti’, è affiliato con la batteria Sinesi. Inizialmente aveva il ruolo di killer, successivamente ha curato il traffico degli stupefacenti e le estorsioni. Luigi Biscotti è affiliato con la batteria Sinesi. Riveste la V carica con il ruolo di killer, percepisce uno stipendio di circa 1.500/2.000 euro; saltuariamente ha partecipato anche alle estorsioni. Ha partecipato all’agguato di Vito Lanza insieme a Ciro Spinelli.
Emilio Ivan D’Amato l’ho conosciuto in carcere a Nuoro, so che faceva le richieste estorsive per il clan Moretti. È affiliato sotto il nome di Pasquale Moretti“.
E ancora: “Ciro Francavilla era affiliato direttamente allo zio Mario Francavilla. Giuseppe Francavilla inizialmente non era affiliato, successivamente alla carcerazione si è fatto fare l’affiliazione dalla famiglia Bellocco (una ‘ndrina calabrese, ndr).
Ernesto Gatta, so che fa le estorsioni per conto del clan Moretti. L’ho appreso in carcere. Non ha l’affiliazione.
Leonardo Lanza è un affiliato con una carica elevata. È sopra Giuseppe Albanese, Fabio Tizzano e Carlo Verderosa. Gestisce il traffico di droga. Savino Lanza è il fratello di Nardino, è un affiliato e percepisce lo stipendio. Ha partecipato all’agguato nei confronti di Claudio Russo.
Poi c’è il noto Vito Bruno Lanza detto ‘U lepre’, “un affiliato insieme a Mario Francavilla dai cutoliani. Ha un ruolo ancora attivo all’interno dell’organizzazione e per qualunque cosa viene messo al corrente”.
La ricostruzione di Villani prosegue con Alessandro “Sassolino” Moretti: “È affiliato ad Abbruzzese, ha il ruolo di killer, percepisce uno stipendio.
Rocco Moretti è uno dei capi.
Raffaele Palumbo è un affiliato inizialmente sotto Antonio Catalano che era vicino al clan Sinesi. Successivamente ha fatto una fratellanza con Luigi Biscotti e con me proprio per unirsi ai Francavilla”.
Il pentito prosegue con Massimo Perdonò: “Appartiene al clan Moretti con il ruolo di killer. So che è un affiliato. Mi sembra di ricordare che abbia rapporti di parentela con la
famiglia Moretti. Francesco Pesante, detto ‘lo sgarro’, è un affiliato della batteria Sinesi ma ha fatto la scissione dai Sinesi. Aveva creato un gruppo autonomo con Aprile nella gestione del traffico di droga. Ha chiesto a me di uccidere Francesco Sinesi su mandato di Giuseppe Francavilla.
Antonio Salvatore detto ‘Lascia Lascia’ è il genero di Mario Lanza, ha partecipato all’agguato nei confronti di Albanese. Percepiva uno stipendio da Giuseppe Francavilla ma anche dalla batteria Moretti. Partecipava alle estorsioni.
Cosimo Damiano Sinesi vende il fumo e ha portato i passamontagna in occasione dell’omicidio all’H24. Non è un affiliato.
Francesco Sinesi è un affiliato dal 2014. Ha fatto il rito di affiliazione con i Bellocco. Ha un ruolo nell’omicidio commesso al bar H24. Ha commesso altri reati di sangue. Roberto Sinesi ha la carica più alta ed ha una posizione elevata al pari di Rocco Moretti.
Giuseppe Spiritoso detto ‘Papanonno’ è stato uno dei primi ad avere l’affiliazione nella città di Foggia da parte dei cutoliani, è un grossista di cocaina. Lorenzo Spiritoso traffica cocaina insieme al padre.
Fabio Tizzano è un affiliato della batteria Moretti, è sotto ad Albanese ed ha il ruolo di killer. Francesco Tizzano è un affiliato della batteria Moretti, raccoglieva i soldi delle estorsioni per conto della sua batteria, ed è lo zio di Roberto Tizzano rimasto ucciso nell’agguato al bar H24 (commesso proprio da Villani, ndr)”.
La lista prosegue con Savino Ariostini detto 55, “affiliato al clan Moretti e si occupa delle estorsioni. Percepisce uno stipendio e partecipa saltuariamente al traffico di droga.
Tommaso Alessandro D’Angelo è un killer del clan Moretti. I fratelli Frascolla ed in particolare Antonello dopo l’omicidio al bar H24, volevano che io lo ammazzassi per timore di un agguato verso di loro”.
Poi c’è Felice Direse “un affiliato, appartenente al clan Trisciuoglio con il ruolo di killer. Era un obiettivo dei fratelli Ciro e Giuseppe Francavilla in quanto responsabile della guerra di mafia del 98/99. Si occupava anche delle estorsioni.
Antonio Riccardo Augusto detto Antonello Frascolla è un affiliato a Raffaele Palumbo. Ha il compito di vendere la droga ai container. Gioacchino Frascolla si occupa delle estorsioni ed è un affiliato di Palumbo. Leonardo Gesualdo detto ‘il vavoso’ è un affiliato al clan Moretti. Nell’organizzazione si dice che fu lui ad uccidere Claudio Soccio“.
E ancora: “Pasquale Moretti è un affiliato con il ruolo di capo al clan Moretti. Deve essere messo al corrente di tutte le attività illecite, omicidi, estorsioni, traffico di droga. Rocco Moretti junior non lo conosco, so che faceva le rapine e metteva le foto su Facebook per farsi notare. Ivan Narciso era vicino a Francesco Sinesi, non ha il rito di affiliazione anche se si era proposto di fare il killer per conto della batteria Sinesi. Ha comunque fatto qualche estorsione e ogni tanto ha partecipato al traffico di droga.
Benito Palumbo è un affiliato sotto Giuseppe Francavilla nell’anno 2017. Io l’ho saputo da Ciro Francavilla e dallo stesso Benito mentre ero nel carcere di Nuoro. So che ha partecipato all’omicidio di Rodolfo Bruno e ad altri fatti di sangue. Vende la cocaina al minuto ai container insieme ai fratelli Frascolla.
Raffaele Palumbo è un affiliato a Filippo Griner, rito avvenuto nel carcere di Taranto.
Vincenzo Antonio Pellegrino è affiliato con un ruolo elevato nel clan Moretti. Anche lui viene informato di tutte le attività illecite del clan.
Giuseppe Perdonò detto ‘Scarafone’ è un affiliato al clan Moretti con il ruolo di killer.
Sergio Ragno è affiliato con Raffaele Palumbo. Ha partecipato a vari agguati, in particolare nei confronti di Vito Lanza, di Rodolfo Bruno e quello commesso al bar H24.
Massimiliano Russo è affiliato a Raffaele Palumbo e si occupa delle estorsioni, anche in danno delle bancarelle”. Poi su Nicola Valletta: “È affiliato da Albanese con il ruolo di killer. Percepisce lo stipendio, gestisce il traffico di droga e le estorsioni per conto della batteria Moretti”.

E veniamo infine a Federico Trisciuoglio. Ecco cosa racconta Villani: “Trisciuoglio era uno degli uomini di Roberto Sinesi salvo poi fare la scissione. Esiste ancora la batteria Trisciuoglio e percepisce al pari delle altre batterie i proventi illeciti. Attualmente si è avvicinato alla batteria Moretti. Ha partecipato all’agguato di Giovanni Panunzio insieme a Donato Delli Carri, in particolare Trisciuoglio è stato l’esecutore materiale. Inoltre fu proprio lui ad uccidere l’imprenditore Ciuffreda, quello che è stato ucciso prima di Panunzio. Quest’ultimo fatto l’ho saputo dai fratelli Francavilla e poi anche da Francesco Russo e Franco Vitagliani. Mi è stato detto anche da Donato Delli Carri in carcere a Taranto”. Nicola Ciuffreda è il primo imprenditore edile ucciso dalla mafia foggiana. L’uomo venne ammazzato nel 1990, due anni prima di Panunzio. Sull’omicidio Ciuffreda, però, non tutte le dichiarazioni dei pentiti convergono sul nome di Trisciuoglio. Sarebbero altre le responsabilità secondo un ex collaboratore di giustizia. (In alto, Nicola Ciuffreda; a destra, Federico Trisciuoglio, Roberto Sinesi e Patrizio Villani; sotto, Ciro Francavilla, Rocco Moretti e Vito Lanza; in basso, il luogo dell’agguato a Ciuffreda nel 1990)
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