Appalti Covid agli “amici” di Lerario, spuntano altri nomi eccellenti. Zullo: “Mai interferito nelle telefonate”

Tangenti all’ex capo della Protezione civile. Ci sarebbe una indagine anche sulla cooperativa Aliante, di cui è medico di riferimento il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Ignazio Zullo

Nella maxi inchiesta sulla Protezione civile pugliese, che ha portato agli arresti dell’ex vertice Mario Lerario (in foto), spuntano altri nomi eccellenti. Come riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, ci sarebbe un’indagine sulla cooperativa Aliante, di cui è medico di riferimento il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Ignazio Zullo.

Stando a quanto riportato dal quotidiano barese, sotto la lente degli inquirenti sarebbe finito il contratto da 15mila euro al mese concesso senza gara (a novembre 2o2o, in piena emergenza Covid) alla nota società barese che si occupa di assistenza ai disabili gravi. Il servizio preso in esame riguarda la fornitura di personale a supporto dell’effettuazione di tamponi ad Acquaviva, Monopoli e Sammichele. Poi, il servizio è stato esteso a otto postazioni in tutta la provincia di Bari.

Dopo l’arresto del dirigente, la Regione Puglia ha sospeso il servizio, dopo aver speso circa 700mila euro. La Gazzetta cita un provvedimento, firmato da Lerario, in cui si fa riferimento ad una interlocuzione con il dipartimento di prevenzione della Asl di Bari.

Ma un aspetto che potrebbe essere rilevante per far luce sui servizi gestiti dalla coop guidata da Marilena Pastore (consigliere comunale di Sammichele vicina al centrosinistra) sono i “contatti telefonici” tra Zullo e Lerario. “Io sono il medico del lavoro della cooperativa – dice il presidente del gruppo regionale Fratelli d’Italia a l’Immediato -, non ho da dire nulla su questa vicenda. Non so nemmeno come è stato fatto questo affidamento, anche perché visito solo i dipendenti da molti anni. Non ho niente da chiarire, c’è un’azienda che ha preso un lavoro e io sono il medico che fa le visite. Non so altro e non ho mai interferito nelle mie telefonate con Lerario“.

Eppure, Zullo finora ha spinto sempre sul tema della trasparenza delle spese Covid, come dimostrato dalla proposta di legge sulla “Istituzione di una Commissione speciale di indagine sulla gestione dei rapporti Universo Salute-Regione-ASL Foggia-ASL BAT” e sulle decine di interventi di accusa alla giunta regionale guidata da Emiliano. Quando, alla fine di gennaio, il presidente della prima commissione (di cui Zullo fa parte, NdR), Fabiano Amati, ha puntato il dito sui “troppi affidamenti diretti”, annunciando che “sarà necessario approfondire ulteriormente gli atti, poiché potrebbero presentare modalità diverse da quelle praticate negli affidamenti nazionali”, il consigliere di Cassano delle Murge ha rincarato la dose puntando il dito contro il governo: “Possibile che non sapeva e chi ha controllato che le forniture di beni e servizi siano arrivate tutte a destinazione?”.

E ora? “Abbiamo una commissione di indagine, che è su tutto il Covid – replica -. Ma io non cerco di capire nulla, andremo avanti con la commissione se verrà votata, ma non tocca a me capire certe cose. Continuerò nella mia attività, ma se mi ritrovo ad essere il medico di lavoro di un’azienda che ha lavorato lì – stabilirà la magistratura o la commissione di indagine se legittimamente -, io rimango sempre un mero consulente”.

Ma la natura della commissione è proprio questa, valutare gli affidamenti e la congruità delle prestazioni durante l’emergenza pandemica. “Non è solo questo – ribatte -, in prima commissione vogliamo capire quali sono i risultati ottenuti nella lotta al Covid, in rapporto alle risorse messe in campo”. I tamponi della coop Aliante, dunque, rientrano a pieno titolo nella fattispecie. Serviva una gara? “Non so – conclude -, io facevo le visite e me ne andavo. La commissione analizzerà questo aspetto facendo riferimento alle norme di affidamento dei servizi fuori dall’emergenza e in emergenza”.

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