Mafia Gargano, lo schema del clan nel grafico degli invitati a un battesimo. Crostacei e telefonini ai boss detenuti

Nelle carte di “Omnia Nostra” la ricostruzione dell’organigramma dei Romito-Lombardi-Ricucci. E spunta la vicenda di un agente della Penitenziaria che avrebbe portato “doni” ai capi viestani

Un battesimo per ricostruire l’organigramma del clan Romito-Lombardi-Ricucci. Gli investigatori hanno stilato la mappa dell’organizzazione criminale attraverso il grafico degli invitati ad un battesimo ritrovato a casa del boss Matteo Lombardi detto “A’ Carpnese”, tra i vertici del gruppo malavitoso, condannato all’ergastolo in primo grado per l’omicidio Silvestri.

A parere degli inquirenti, il clan Romito-Lombardi-Ricucci sarebbe “un’organizzazione delinquenziale a base familiare”. Ciò emerge dall’ordinanza cautelare “Omnia Nostra” firmata dal gip Marco Galesi, che indica boss e picciotti del gruppo malavitoso, con base a Manfredonia e diramazioni a Mattinata (Quitadamo-Scirpoli), Monte Sant’Angelo (i macchiaioli D’Ercole) e Vieste (clan Raduano).

Pasquale Ricucci detto “Fic secc”, ucciso l’11 novembre 2019, è il cognato di Pietro La Torre alias “U’ Muntaner” o “U’ figlie du poliziot”. La sorella di Matteo Lombardi ha sposato Michele Scarabino, fratello di Mario, a sua volta zio di Ricucci. Alle “citate affinità” si sommano “i vincoli di comparaggio” poiché Leonardo D’Ercole “è compare d’anello di Ricucci che è, a sua volta, compare d’anello di Michele D’Ercole“. Infine, Michele Lombardi è il figlio di Matteo e ancorchè non siano parenti, l’affetto che La Torre riserva ad essi evoca il legame di sangue. ‘Il figlio di ‘mbà Matteo, è un figlio per me, un figlio, ‘mbà Matteo è un padre per me, io li rispetto nell’anima’“.

Secondo gli inquirenti, “le propaggini territoriali dell’associazione mafiosa investono poi il territorio di Mattinata, attraverso gli appartenenti Francesco Pio Gentile (ucciso il 21 marzo 2019, cugino di primo grado dei fratelli Romito), Francesco Scirpoli, Francesco Notarangelo detto “Natale” e i fratelli Quitadamo, Antonio e Andrea, e Vieste attraverso Marco Raduano, Giuseppe e Danilo Pietro Della Malva, padre e figlio”. Oltre a questi, figurerebbero ancora una serie di figure storiche dell’organizzazione in grado di dare notevole consistenza al gruppo criminale.

Matteo Lombardi, il figlio Michele, Pietro La Torre e Marco Raduano; sullo sfondo, lo schema del battesimo

La società del pesce e i crostacei in carcere

La “Marittica”, società cooperativa, è per gli inquirenti “l’impresa mafiosa di commercio all’ingrosso di pesce, gestita di fatto da Michele Lombardi, formalmente intestata al prestanome Alessandro Coccia, figlio di Cataldo Coccia, quest’ultimo agente di polizia penitenziaria – evidenzia il gip in ordinanza – già in servizio presso la Casa Circondariale di Foggia ed attualmente sospeso dall’impiego in quanto imputato nell’ambito del procedimento penale nr.14666/15 RGNR della Procura della Repubblica di Foggia, poiché favoriva l’introduzione in carcere di un telefono cellulare e crostacei destinati agli allora detenuti Danilo Della Malva e Marco Raduano”.

Storia che non rappresenta una novità: già in passato due colleghi dell’agente vennero sospesi dal servizio, sottoposti a processo e condannati in via definitiva per aver agevolato alcuni esponenti del clan ristretti in carcere.

Lo schema degli invitati

Nell’ordinanza “Omnia Nostra”, gli inquirenti riportano lo schema degli invitati al battesimo del figlio di Matteo Lombardi avvenuto a Manfredonia il 25 aprile 2019, riportato su un foglio rinvenuto nell’abitazione del boss il giorno del suo arresto per l’omicidio di Silvestri. Secondo chi ha indagato, il grafico riprodurrebbe “l’organigramma dell’odierna associazione mafiosa; sono, infatti, presenti: Lombardi Matteo, Ricucci Pasquale, Scarabino Mario, D’Ercole Leonardo e D’Ercole Michele, oltre ai sodali impegnati nel commercio ittico Zino Antonio e Coccia Alessandro. Nell’elenco non compare Pietro La Torre poiché, seppur libero – si legge ancora in ordinanza -, era all’epoca irreperibile e ricercato dalle Forze di Polizia a seguito di ordine di carcerazione per l’esecuzione di un cumulo pene pari complessivamente a 2 anni e 8 mesi”.

Sempre secondo gli inquirenti, “la forma di governo dell’associazione mafiosa si caratterizza per una coabitazione di vertice tra Matteo Lombardi e Pasquale Ricucci ed una delega a Pietro La Torre quale organizzatore dei principali settori di competenza della struttura criminale”.

Pasquale Ricucci e Michele Lombardi il giorno del battesimo a Siponto

Le giovani leve

Nelle carte dell’inchiesta si fa largo Michele Lombardi “U’ Cumbarill”, figlio di Matteo. Il giovane, 30 anni, venne pizzicato dalle forze dell’ordine già ad aprile 2020, in un casolare di Apricena, in compagnia di alcuni dei latitanti (tra i quali Scirpoli) evasi dal carcere di Foggia il 9 marzo precedente. Per gli inquirenti “è figura di rilievo nella dimostrazione della capacità dell’associazione mafiosa di ottenere, con la forza di intimidazione del vincolo associativo, il controllo di importanti attività economiche nel territorio di competenza, come quella del commercio ittico. Lombardi gestisce di fatto la “Marittica” (poi raggiunta da interdittiva antimafia, ndr) che insieme alla “Primo Pesca srl” sono gli strumenti attraverso cui la consorteria controlla questo importante settore economico a Manfredonia”. Alcuni pescatori sarebbero stati picchiati e costretti a conferire il pesce in via esclusiva, e a prezzi fuori mercato, proprio alle società riconducibili a “U’ Cumbarill”.

In seguito ad alcuni contrasti tra Lombardi e un pescatore, ci sarebbe stata l’intercessione di Michele Romito e dell’avvocato Pietro Schiavone (i due non sono indagati) per dirimere le controversie. Incontri documentati dagli investigatori proprio presso la sede di “Marittica”, costantemente monitorata durante le indagini.

Michele Romito da Marittica (foto tratta da ordinanza Omnia Nostra)
Pietro Schiavone da Marittica (foto tratta da ordinanza Omnia Nostra)

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