Pugno duro sugli appalti del commissario straordinario di Foggia, Marilisa Magno (foto sopra). Con una determina recente, ha acceso i riflettori sul “servizio integrato per la manutenzione degli edifici di proprietà e/o in disponibilità dell’amministrazione comunale di Foggia e la manutenzione delle strade e marciapiedi comunali”, nominando alcuni consulenti per il collaudo tecnico finale. L’obiettivo è quello di verificare le attività svolte da Cns (Consorzio Nazionale Servizi Società Cooperativa), riferibili alla gestione dei servizi integrati affidati con l’appalto del 2015 (in scadenza proprio oggi) a fronte di un “canone” di oltre 7,5 milioni di euro, al netto dell’iva, e per servizi “a misura” di oltre 731mila euro (sempre al netto dell’iva), oltre a circa 169mila euro per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso. Su tali manutenzioni negli anni, con i vari subappalti, si erano annidate durante l’era Landella varie operazioni, tra cui quella della trasformazione di uffici comunali in alloggi per l’emergenza abitativa.
“A naturale scadenza dell’appalto – scrivono nell’atto dell’Ufficio lavori pubblici, sottoscritto dal geometra Rocco Fattibene e dal dirigente Francesco Paolo Affatato -, previsto per il 30 novembre 2021 prorogato, per accertare il regolare adempimento da parte dell’assuntore delle obbligazioni contrattuali risulta necessario procedere, ai sensi dell’art. 6.5 del capitolato d’oneri, al collaudo finale da effettuarsi entro i 6 mesi successivi alla chiusura del contratto attraverso l’emissione del certificato di collaudo”.
Per completare la procedura, il responsabile del procedimento ha individuato tre professionisti iscritti all’albo, con i requisiti necessari all’incarico: l’architetto Giuseppe Marzano, l’ingegnere Giovanni Ruggiano e l’ingegnere Domenico Gramazio. Dei tre, però, ha risposto solo il primo, tramite la piattaforma multimediale “Traspare”, offrendo un importo di 9.900 euro per l’incarico a fronte dei 10mila posti a base di offerta.
Negli ultimi tempi, l’attenzione del commissario era stata focalizzata sulla preparazione delle nuove gare per la gestione di alcuni servizi indicati nella relazione antimafia che ha portato allo scioglimento dell’Ente. Gli ultimi provvedimenti mostrano la volontà di “mettere ordine” nella macchina per rilanciare alcuni servizi che hanno provocato molto malcontento tra i cittadini. Oltre a portare al gravoso provvedimento ministeriale.