Alla luce di quanto rinvenuto nelle lagune di Lesina e Varano e nella parte settentrionale del mare del Gargano, l’Immediato ha intervistato il direttore dell’ARPA Puglia, Nicola Ungaro, per fare il punto sulla salute dei laghi costieri e delle acque marine.
“Le lagune garganiche, soprattutto quella di Lesina, nonostante tutto godono di ottima salute. Facciamo il monitoraggio ai sensi della direttiva acque, e devo ribadire che in generale in Puglia non abbiamo particolari criticità per quanto concerne la qualità delle acque di transizione. Sulla presenza di rifiuti, purtroppo, non possiamo farci nulla”.
E le acque del mare? “Il problema più grosso è rappresentato dalla tanta plastica che è presente lungo la costa. Tutto questo, purtroppo dipende dalla posizione in cui si trova il Gargano che in Adriatico fa da recettore di tutto quello che le correnti spingono da nord verso sud. Ma al di là della plastica, i corpi idrici marini costieri non evidenziano particolari criticità, anzi, se ci riferiamo alle acque di balneazione, in Puglia quest’anno il 99,8% delle acque è stato classificato eccellente. Purtroppo – aggiunge Ungaro – alcune criticità le riscontriamo alle foci dei torrenti nel Golfo di Manfredonia, ma non solo, perché il problema lo si riscontra in tutta Italia. Ecco perché spesso è vietata la balneazione in prossimità delle foci dove i fiumi trasportano in mare tutto quello che viene prodotto nell’entroterra. Le responsabilità maggiori? Colpa della scarsità di acqua nei torrenti. Ecco perché – conclude – è necessario aumentare la capacità depurativa, ovvero i processi depurativi in termini non tanto di quantità ma di qualità, vale a dire trovare dei sistemi che abbattono il più possibile il carico, soprattutto organico, che deriva dai depuratori”.