“Antonio Gagliardi per conto dell’associazione ‘Elettrosmog Volturino’, nel 2019 aveva presentato una petizione al Parlamento europeo per denunciare l’inquinamento elettromagnetico prodotto da antenne radiotelevisive nel comune dei Monti Dauni; più di 200 tra antenne poste in cima ad un centro urbano che ospita circa 2mila residenti, esposti da ben 30 anni alle radiazioni elettromagnetiche”. È quanto riporta in una nota l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Mario Furore.
“Oggi – prosegue il politico – in Commissione Petizioni del Parlamento Europeo è stata discussa la petizione in questione con una disarmante risposta fornita ad un cittadino dalla Commissione europea che ha citato l’articolo 168, paragrafo 7, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, il quale afferma che l’azione dell’Unione rispetta le responsabilità degli Stati membri per la definizione delle loro politiche sanitarie e per l’organizzazione e l’assistenza sanitaria. Sulle limitazioni all’esposizione del pubblico ai campi elettromagnetici, si fa riferimento alla Raccomandazione del Consiglio del 1999, che fornisce i principi generali e metodi per la protezione dei cittadini. Il firmatario, però, non aveva chiesto alla Commissione di sostenere l’Italia nella fornitura di servizi sanitari e cure mediche, ma ne andava a denunciare i gravi danni alla salute causati dall’elettrosmog”.
“La risposta della Commissione, a dir poco insufficiente – conclude Furore -, non ha tenuto minimamente conto di quella che era la richiesta avanzata dal firmatario che cercava risposte, rassicurazioni, sulle conseguenze dell’elettrosmog. Per questo, ho chiesto e ho ottenuto dalla commissione del Parlamento europeo per le Petizioni di avere un dibattito pubblico su questo argomento, soprattutto ora dopo la pubblicazione nel marzo 2020 delle nuove linee guida ICNIRP per limitare l’esposizione al campo elettromagnetico da 100 KHZ a 300 GHZ. Per Volturino e i suoi cittadini andremo avanti”.