“In queste ore, dopo la lacerante figuraccia del governo Landella maturata nell’ultimo consiglio comunale, gli esponenti del centrodestra fanno dichiarazioni alquanto inopportune. Il sindaco Landella non solo non ha compreso che non ha più una maggioranza, ma, cosa ancora più grave, tenta di spostare l’asse della vicenda su altri argomenti”. Si esprime con toni sprezzanti l’ex presidente del Consiglio del Comune di Foggia Leo Iaccarino, grande stratega della divisione e del mancato numero legale dell’altro giorno in Consiglio comunale su Zoom, quando l’elezione di Lucio Ventura, proposto da Forza Italia, civici landelliani, FdI e Lega, è stata silurata dall’opzione dei Popolari Pugliesi con la proposizione di Max Di Fonso presidente.
“Da codardo e vigliacco quale è, dichiara che l’ingresso della commissione ispettiva antimafia è subordinata anche ai ‘gravi fatti’ che hanno visto coinvolta la mia persona la notte del 31 dicembre (le ormai note pistolettate dal balcone, ndr)”, continua Iaccarino.
E prosegue: “Se il sindaco Landella ha vuoti di memoria, è opportuno che qualcuno gli ricordi che i fatti che portano gli ispettori a verificare se il comune di Foggia ha infiltrazioni mafiose risalgono dal 2019. Il codardo Landella però vuole non dimettersi perché, così come lui dichiara, vuole offrire massima collaborazione ai tre componenti ispettivi. Forse qualcosa sfugge al codardo Landella: Egli non fa alcun favore se collabora o meno, bensì farebbe bene a tacere! E poi, in cosa consisterebbe il suo voler collaborare? Forse non ha ancora capito che chi deve collaborare sono gli uffici comunali e la tecnostruttura, anche perché chi è quel gallo che accompagna la volpe verso il pollaio? La commissione d’inchiesta merita rispetto e le dichiarazioni del primo cittadino sono tutt’altro, quando con la sua faccia di bronzo e con un sorriso da Lucifero afferma: Ben venga la commissione d’inchiesta! Siamo davvero al ridicolo e sembra che la vera ‘barzelletta’ voglia raccontarla lui ai cittadini foggiani. Se non ha piena coscienza della gravità della vicenda è perché non ha piena lucidità mentale e, sinceramente, questo mi preoccupa di più! È chiaro che fare il sindaco di una città capoluogo di provincia per 7 anni può portare ad assumere atteggiamenti di delirio di onnipotenza ma quando è troppo… è troppo”.
Ancora una volta Iaccarino, come aveva già fatto a gennaio, torna ad attaccare la famiglia del sindaco. “Oggi ci ricorda i suoi primi atti da sindaco del 2014 ma dimentica che il suo primo atto è stato quello di ‘piazzare’ la sua amata mogliettina nel suo staff! Landella, ti piace vincere facile?
Ricordo a chi oggi mi accusa di non aver firmato le mie dimissioni da consigliere comunale che non l’ho fatto in quella circostanza solo perché i miei avvocati me lo hanno vietato… Iaccarino, mercoledì abbiamo l’udienza per il ricorso al TAR e tu ti dimetti? Il Giudice non esiterebbe un solo istante a rigettare il ricorso! Ventura insiste nel voler ripresentare la sua candidatura alla Presidenza del consiglio comunale, ma una domanda è d’obbligo: ma questi ci sono o ci fanno? Mi permetto di citare una frase che appartiene all’ ex sindaco Gianni Mongelli: ‘Il pianista del Titanic continuava a suonare mentre la nave affondava’; io rincaro la dose dicendo che questi soggetti stanno suonando a tre miglia sotto il livello del mare, ovvero non si fermano neppure quando la nave è adagiata sugli abissi”.