Accorato e vibrante l’intervento al Parco San Felice, nel corso della conferenza stampa dell’opposizione, dell’ex sindaco di Foggia Gianni Mongelli, unitosi agli altri per “amicizia” e per “dare un contributo ai consiglieri comunali”. “Io ci sono, sono qui come cittadino incazzato”, ha sottolineato. “È arrivato il momento di voltare pagina con uomini e donne che vogliono il futuro della città”, ha detto a più riprese, ricordando una frase pronunciatagli dall’allora prefetta Luisa Latella. “Foggia vive una fase delicatissima”, disse la rappresentante del governo di origini calabresi. Ebbene, secondo Mongelli quella “fase delicatissima” allora si arrestò con lui, che seppe dire basta ad “alcuni meccanismi che avevano inquinato le ex municipalizzate”.
“In questa città il Consiglio comunale ha bisogno di ritrovare la sua identità – ha rimarcato -. I cittadini foggiani vogliono camminare con la testa alta, i cittadini foggiani hanno a cuore la città e il destino dei loro figli. Foggia è la città di coloro che hanno voluto una struttura come questa, Parcocittà a Parco San Felice che è rinato. È la città che noi amiamo e che vogliamo difendere da tutti quei comportamenti che sono un cattivo indirizzo per i giovani. La partita è delicatissima, perché l’accesso agli atti da parte di una Commissione per infiltrazioni mafiose, è un fatto gravissimo. È indegno che il sindaco dica che è una bella notizia. Ignobile, bisognerebbe aver la forza di dire: anch’io ho sbagliato, mi metto a disposizione”.
Anche Mongelli è d’accordo con la visione dei consiglieri di opposizione. Il centrodestra così come uscito dalle urne nel 2019 non esiste più. “Landella non ha più una maggioranza in Consiglio comunale, i suoi sostenitori si dilaniano, mentre il Titanic sta affondando lui continua a suonare la sua musica vecchia, continuando a ripetere: è tutta colpa di chi ha amministrato 7 anni fa. Ma dove stanno le nostre colpe? Noi siamo quelli che abbiamo risanato i conti, che abbiamo avviato partite importanti come quella dei rifiuti, della pubblica illuminazione. Tutto è rimasto come era all’epoca, continua a dire il contrario, ma ora bisogna dire basta. Bisogna guardare avanti insieme a tutte le forze politiche. Foggia non ha bisogno di un sindaco per forza, ma ha bisogno di un sindaco forte, di una maggioranza di cittadini che ritorni a fare politica. Se continuiamo così nessuno più farà politica e ci ritroveremo Palazzo di Città chiuso, come tanti anni fa, quando non si trovavano le chiavi. Per noi è importante la città”.