A scrivere a l’Immediato lanciando un grido di allarme sul verde cittadino è un dirigente anestesista del Policlinico di Foggia, che negli ultimi giorni recandosi a lavoro ha notato un notevole sfoltimento delle aree alberate della città. Non solo Parco San Felice sul lato di via Rovelli e la contestatissima Via Napoli completamente modificata nel suo layout arboreo anche Viale Ofanto e Via Monsignor Farina stanno perdendo progressivamente i loro pini decennali piantati negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. Il medico parla di “progressiva inarrestabile devastazione del Verde cittadini”.
“Decine e decine di alberi vetusti e maestosi abbattuti od orribilmente deturpati, col pretesto (falso) di improbabili potature. Esempi, sotto gli occhi di tutti: Ospedali Riuniti (ove lavoro), si è fatto uno sterminio. E poi Via Napoli, via Caggese, via Mons. Farina, viale Ofanto, e via così. Mi è giunta notizia di un altro mostruoso abbattimento (15 alberi) in viale Ofanto.
Motivazioni: malattia, manto stradale disastrato. Al di là della fitopatologia, che andrebbe documentata con perizie a più voci e correttamente corredate ( e comunque frutto, anche, di cattiva o assente manutenzione), il manto stradale si potrebbe utilmente ripristinare come già esperito in V.le 1.o maggio, anni or sono. Un esempio mai più replicato. La cittadinanza deve intervenire per arrestare con ogni mezzo il massacro e si faccia tutto il possibileper avviare una campagna di piantumazione di centinaia di nuovi alberi, di grossa taglia, ovunque sia possibile. Foggia ne ha un disperato bisogno, come di tanto altro. Mi faccio sinceramente portavoce di migliaia di cittadini, invisibili ma sofferenti, come me”, ci scrive.
Ci siamo recati a Viale Ofanto per verificare la segnalazione. Ebbene nelle storiche aiuole in zona AVIS sono più di 15 gli alberi abbattuti, tutti interni meno tre che costeggiavano il marciapiede stradale. Nessuno degli alberi abbattuti aveva provocato particolari sopraelevazioni del manto. In una aiuola accanto al tronco segato fa già bella mostra di sé una automobile parcheggiata. La segatura è ancora fresca e disseminata sul terriccio.
C’è chi propone per fermare tale strage che ogni albero sia adottato da un cittadino attivo o da una associazione apponendo una foto o un segno tangibile di presenza e cura in modo da riconoscere subito l’albero che viene soppresso.