Tempo di sentenze per i narcotrafficanti garganici e barlettani. Oltre 40 anni di reclusione ai componenti di un’organizzazione criminale smantellata lo scorso anno da DDA e carabinieri. Il tribunale di Bari ha condannato Umberto Ardillo a 2 anni e 4 mesi di carcere, Antonio Diaferia a 7 anni, Pasquale Dico a 8 anni e 6 mesi, Ruggiero Di Salvo a 14 anni, Cosimo Damiano Vairo a 6 anni e 8 mesi e Giuseppe Bergantino a 4 anni, questi ultimi due manfredoniani, ritenuti dagli inquirenti contigui al clan dei Montanari. Per tutti l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga. L’attività investigativa scaturì dalle dichiarazioni di un pentito (il manfredoniano Carlo Magno, reo confesso dell’omicidio del compaesano Saverio Tucci ad Amsterdam) che parlò agli inquirenti dell’attività illecita di un sodalizio criminale della malavita organizzata capeggiata da Ruggiero Di Salvo detto “Tucchett”, 52 anni di Barletta, il quale era da tempo in contatto con il clan dei Montanari, “Li Bergolis-Miucci” dal quale si sarebbe rifornito di cocaina.
Risultanze investigative riscontrarono l’esistenza della cellula delinquenziale dedita allo spaccio di polvere bianca nella città di Barletta. La droga arrivava dall’Olanda tramite canali internazionali di narcotraffico, con la mediazione di pregiudicati garganici di stanza ad Amsterdam che fungevano da intermediari con esponenti di rilievo di cartelli del narcotraffico colombiano. L’attività investigativa coinvolse Saverio Tucci “Faccia d’angelo”, pluripregiudicato di Manfredonia, che secondo il pentito Magno avrebbe fatto parte del commando armato responsabile della strage di San Marco in Lamis.
Le indagini sui narcotrafficanti furono strettamente correlate proprio all’omicidio di Tucci, membro di spicco dei montanari Li Bergolis-Miucci. “Faccia d’angelo” venne ucciso da Magno in un’abitazione di Amsterdam il 10 ottobre 2017, per un affare di droga finito male. Il pentito, nel corso di vari interrogatori, avrebbe contribuito in maniera determinante a delineare in modo completo ed esaustivo l’organigramma criminale, i canali di rifornimento e le modalità di importazione dello stupefacente dal Sudamerica fino a Manfredonia, riferendo inoltre che Tucci fece parte del gruppo di fuoco che il 9 agosto 2017 uccise quattro persone nei pressi della vecchia stazione di San Marco in Lamis.