Non conosce tregua il lavoro degli investigatori a due anni dalla strage di San Marco In Lamis. Nelle ultime ore, i carabinieri della compagnia di Barletta hanno dato esecuzione a sette ordinanza di custodia cautelare di cui quattro in carcere e tre domiciliari nei confronti di soggetti esponenti di pericolose organizzazioni criminali operanti a Barletta e nel Gargano, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. La misura è stata disposta dal gip del tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.
L’attività investigativa nasce dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia (il manfredoniano Carlo Magno, reo confesso dell’omicidio del compaesano Saverio Tucci ad Amsterdam) che ha riferito l’attività illecita di un sodalizio criminale della malavita organizzata capeggiata da Ruggiero Disalvo detto “Tucchett”, 52 anni di Barletta, il quale era da tempo in contatto con il clan di Monte Sant’Angelo Li Bergolis-Miucci dal quale si riforniva di cocaina.
Risultanze investigative hanno riscontrato l’esistenza della cellula delinquenziale dedita allo spaccio di cocaina nella città di Barletta. La droga arrivava dall’Olanda tramite canali internazionali di narcotraffico con la mediazione di pregiudicati garganici di stanza ad Amsterdam che fungevano da intermediari con esponenti di rilievo di cartelli del narcotraffico colombiano. L’attività investigativa ha inoltre coinvolto un criminale di estrazione garganica originariamente indagato: Saverio Tucci “Faccia d’angelo”, pluripregiudicato di Manfredonia, che secondo il pentito avrebbe partecipato all’agguato di San Marco in Lamis.
Trucidati lo storico boss della criminalità manfredoniana Mario Luciano Romito, suo cognato Matteo De Palma e i due contadini Aurelio e Luigi Luciani. Le indagini sono anche correlate all’omicidio proprio di Tucci, membro di spicco del clan Li Bergolis, ucciso ad Amsterdam il 10 ottobre 2017 ad opera del pregiudicato di Manfredonia Magno, in seguito tratto in arresto dai carabinieri della compagnia di Barletta previa rogatoria internazionale con l’autorità giudiziaria olandese. Magno, nel corso di vari interrogatori, ha contribuito in maniera determinante a delineare in modo completo ed esaustivo l’organigramma criminale, i canali di rifornimento e le modalità di importazione dello stupefacente del Sudamerica fino a Manfredonia, riferendo inoltre che Tucci faceva parte del gruppo che aveva ucciso Mario Luciano Romito in quanto proprio “Faccia d’angelo” glielo avrebbe rivelato.
Il monitoraggio tecnico disposto a carico di tutti gli indagati ha consentito l’esaltazione dei ruoli ricoperti nell’ambito delle consorterie criminali di appartenenza, delineando la rotta dello stupefacente fino a Barletta.
NOMI ARRESTATI
In carcere: Antonio Diaferia (Barletta 1974); Pasquale Dico (Barletta 1975); Ruggiero Disalvo (Barletta 1967); Cosimo Damiano Vairo (Manfredonia 1962).
Domiciliari: Giuseppe Bergantino (Manfredonia 1974, ricercato); Maria Lamacchia (Barletta, 1974); Roberto Sarcina (Trani, 1984).