In trincea nei reparti Covid. “Chi dice che il virus non esiste venga ad assistere”. “Ne verremo fuori solo se saremo tutti dalla stessa parte”

Appelli e testimonianze dagli ospedali foggiani: “Non togliete mai la mascherina, rispettate le distanze. Se serve un nuovo lockdown per fermare la furia di di questa pandemia, che ben venga”

“Quando dite che il Covid non esiste, vi farei assistere ad un nostro turno, con tutti i dispositivi di protezione che fanno male e sudare, capireste l’ansia che si prova per la paura di non esserti vestito e svestito bene, la paura di non farcela, la paura di non esserti sanificato al meglio”. Esordisce così il giovane infermiere e clowndottore foggiano dell’associazione “Il Cuore”, Geremia Iliceto. Una risposta a tutti quelli che – soprattutto sui social – continuano a negare la pandemia.

“Vi farei provare il mal di testa che ti tormenta ad ogni fine turno – scrive Iliceto -. Vi farei vedere la tristezza dei pazienti che non vedono l’ora di uscire da quest’incubo; vi farei vedere come la vita di altri pazienti nel giro di pochi minuti peggiora e devono essere intubati; vi farei vedere il loro viso con quelle NIV, i loro occhi che implorano aiuto. Vi farei tornare a casa stanchi come torno io con i segni e con la tristezza per le persone che non hanno resistito. Vi prego proteggetevi, lavatevi spesso le mani, non togliete mai la mascherina, rispettate le distanze. Se serve un nuovo lockdown per fermare la furia di questo virus, che ben venga“.

Sui social il messaggio di speranza di Francesco Lapolla, medico del San Camillo de Lellis di Manfredonia che già durante il lockdown aveva raccontato la sua esperienza in trincea. “La domanda che mi fanno più spesso in questo periodo è se credo che ne verremo fuori da tutto questo – scrive -. Si che ne verremo fuori, ma solo se saremo tutti dalla stessa parte. Rispettiamo le regole e per chi non ci crede, sono pronto ad aspettarvi qui, tutti i giorni a tutte le ore e non solo per il Covid. Io ci credo”.

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