Tutto congelato per il sindaco Franco Landella e sua cognata Michaela Di Donna, possibile candidata nelle liste dell’Udc e del Nuovo Psi in corsa nella coalizione unita del centrodestra pugliese. Dopo l’incontro finito male con Raffaele Fitto, il primo cittadino foggiano si è preso 24 ore di tempo per decidere. Sceglierà insieme al suo gruppo, anche se molti landelliani sono convinti che Landella debba maturare da solo la sua decisione, senza eccessive pressioni e consigli non richiesti, per non recriminare o pentirsi in futuro.
Pare esclusa l’ipotesi del ribaltone con la candidatura nel centrosinistra di Emiliano, sebbene sia considerata sicuramente una strada più che positiva per la elezione di Di Donna. Cresce anche la preoccupazione per le elezioni, dopo alcune dichiarazioni del dottor Ricciardi. Ci saranno o saranno bloccate da un nuovo mini lockdown? Sono tante le incognite. Anzitutto gli scrutatori e i presidenti di seggio: chi vorrà stare tante ore a contatto con decine e decine di persone in un luogo chiuso? Le prefetture si stanno attrezzando per seggi esterni? Ad oggi non si conoscono le indicazioni del Viminale. E poi c’è il tema dei vari quarantenati nei diversi comuni con i piccoli focolai: a queste persone si nega il diritto di voto?
Intanto i segretari provinciali dell’Udc, Francesco D’Innocenzio e del Nuovo PSI Giovanni Alfonzo, smentiscono la notizia in merito ad un presunto accordo concluso tra il sindaco Landella e la lista Udc-Nuovo Psi. “C’è stato un lungo incontro tra le parti”, spiegano, ma i due partiti non possono garantire postazioni o promesse di alcun tipo.
In ordine ad alcune affermazioni secondo cui la lista non raccoglierebbe il quorum necessario, evidenziano con sdegno: “Le analisi gli analisti le devono fare una volta presentata la lista non prima. Affermare che non si raggiunge il 4℅ oggi è mera demagogia”, rimarcano D’Innocenzio e Alfonzo.