Manfredonia commissariata sta vivendo la fase 2 con un discreto entusiasmo. Mai si erano viste tante persone sul lungomare di Siponto e sulla promenade del porto turistico come nell’ultimo weekend. Solo al chiosco di gelati del noto Tommasino c’erano distanziate più di 200 persone in fila, con numeretto alla mano.
La politica sta cercando di riequilibrare il proprio pallottoliere, dopo lo scioglimento del consiglio. È opinione diffusa che i due big, avvocati e consiglieri regionali uscenti, entrambi con ruoli di primo piano nell’assise barese, il vicepresidente del consiglio Giandiego Gatta e il capogruppo dem Paolo Campo, difficilmente riusciranno a confermare il consenso di 5 anni fa. Quasi 5mila voti il primo e 4mila consensi il secondo, un pacchetto di preferenze imponente, che ha sempre reso il Golfo un centro cruciale della politica di Capitanata, con l’espressione oggi del presidente di Confindustria Gianni Rotice e del numero uno di Camera di Commercio, Damiano Gelsomino.
“Giandiego Gatta è ancora fortissimo, ma la gente manfredoniana è amareggiata, la chiusura dell’ospedale pesa, certo non è colpa sua, perché lui sta da 10 anni all’opposizione, ma la gente ce l’ha un po’ contro tutti, tutti vorrebbero un cambiamento, interpretato dai nomi nuovi che si possono affacciare sull’onda del centrodestra”, dice un osservatore.
Nel centrodestra però i nomi nuovi devono un po’ sgomitare. Sarà sicuramente candidato il centrista Lello Castriotta di lunga estrazione fittiana. Insieme all’ex senatore Lucio Tarquinio ed allora anche con Raimondo Ursitti fu tra i fondatori del contenitore col leone del leader di Maglie, i Conservatori e Riformisti.
Giandiego Gatta ha anche perso per strada il suo referente storico, Cristiano Romani, approdato tra i salviniani e in attesa di essere candidato nella possibile Lega2, la civica leghista che potrebbe essere composta qualora fosse Nuccio Altieri il candidato presidente per la Regione Puglia. Dovrebbe stare con Romani anche l’ex Sel poi gentiliano Michele Latorre, che non è riuscito sinora ad entrare ufficialmente tra i meloniani e a strappare una candidatura. Mentre invece Leonardo Taronna, caroppiano, sta col candidato di Zapponeta espressione di Andrea Caroppo, Vincenzo Riontino, e Patrizia Melchiorre con Joseph Splendido, targato Massimo Casanova.
Quanto a Paolo Campo, di sicuro l’ex sindaco ed ex segretario provinciale del Pd si presenta alle elezioni con il gruppo sfaldato. Angelo Riccardi lo attacca ad ogni piè sospinto ed anche l’altro blocco forte rappresentato da Gaetano Prencipe e Franco La Torre è ancora indeciso sul da farsi, dal momento che Italia Viva stenta ad avere quell’attrattiva promessa. Restano con Campo quasi tutti i dipendenti Sisecam.
Ma che farà Angelo Riccardi? L’ex sindaco punzecchia la Asl col suo brand morettiano Palombella Rossa, sferza le politiche sanitarie di Emiliano e qualcuno sostiene che potrebbe anche stringere una alleanza con la foggiana Michaela Di Donna, cognata del sindaco Franco Landella. “Se c’è Di Donna nella lista di Forza Italia, Giandiego potrebbe avere una brutta gatta da pelare”, dice un sipontino giocando col cognome del leader del centrodestra della città di Manfredi.
Stanno alla finestra anche i leonini Stefano Pecorella e Michelangelo Basta, secondo i bene informati, solo Beppe Latorre voterà per il pizzarottiano Rosario Cusmai. Ha un bacino di 400 voti l’avvocato Innocenza Starace, già candidata alle Politiche con i Verdi e che sarà in lista nel rassemblement di sinistra di Michele Emiliano.
Ancora incerto il nome del gruppo dell’onorevole Antonio Tasso e dell’ex consigliere Massimiliano Ritucci che correrà in supporto dell’indipendente ed ex grillino Mario Conca.