Via libera ad alcuni laboratori privati per l’esame dei tamponi. Al momento, sono solo 7 in tutta la Puglia (‘Ditonno’ di Bari, ‘Monteronese’ di Veglie, ‘Mardighian’ di Mesagne, ‘Centro ricerche cliniche ed ormonali’ di Foggia, Lifebrain di Lecce, Mater Gratiae di Squinzano e ‘Alfa’ di Poggiardo). Il laboratorio del gruppo Telesforo, in via Rosati, è già pronto e partirà tra pochi giorni con l’attività. “Avremo una capacità di 60 tamponi al giorno – fanno sapere -, ma il numero aumenterà nei prossimi mesi grazie ad investimenti già pianificati”.
La Regione guidata da Michele Emiliano punta al potenziamento della rete – si parla di 20 strutture – per arrivare alla soglia complessiva annunciata per l’autunno: 10mila tamponi al giorno (di cui circa 3mila nel pubblico). Da lunedì saranno in vigore le nuove linee guida per i test. Un punto di svolta particolarmente importante se si pensa che il governatore, solo qualche giorno fa, aveva sollecitato il governo Conte per “conoscere qual è il numero di tamponi ritenuto ottimale per la Fase 2, visto che la Puglia sta facendo investimenti milionari per l’acquisto di macchinari e reagenti per arrivare ad effettuare fino a diecimila tamponi al giorno”. “In particolare – ha precisato -, ho chiesto se non fosse il caso di individuare la soglia di tamponi ritenuta sufficiente e di procedere agli acquisti di macchinari e reagenti in modo collettivo, non mettendo in concorrenza in un mercato scarso di forniture le singole regioni, precisando che questi acquisti ricadranno nel budget della protezione civile per l’emergenza Covid, e quindi dovranno essere sostenuti dallo Stato”.
Sullo sfondo, la polemica tra le regioni e gli attacchi delle opposizioni. “In proporzione al numero dei contagiati – ha chiosato l’ex magistrato -abbiamo fatto gli stessi tamponi del Veneto, perché la matematica non è un’opinione”. Emiliano ha anticipato il piano durante la trasmissione Cento città di Rai Radio Uno: “Abbiamo fatto una tariffa che vale per tutti e abbiamo creato una rete pubblico-privato. La tariffa è intorno agli 80 euro per tampone” ma occorre “verificarlo alla luce dei costi effettivi”.
“Non è facilissimo – ha sottolineato – fare questo conto per la pubblica amministrazione. È un costo industriale. Non escludiamo, laddove l’uso del tampone dovesse estendersi, di abbassare questo costo”. “Preciso – ha concluso il governatore – che questo non è il costo del tampone diagnostico per i cittadini, che è sempre gratuito. Si tratta del costo del tampone come mezzo di accertamento della sicurezza nei luoghi di lavoro”.