Carcere confermato per “Antonio l’albanese”, è la decisione del gip di Bari su richiesta della DDA, la Direzione distrettuale antimafia del capoluogo di regione. Erjon Rameta, questo il suo vero nome, 32 anni, è ritenuto il responsabile degli attentati dinamitardi al pub Poseidon e al centro per anziani “Il Sorriso di Stefano” (fatti avvenuti a Foggia il 12 novembre 2019 e il 16 gennaio 2020). La squadra mobile gli ha notificato una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice barese che ha condiviso in pieno l’impianto accusatorio degli inquirenti foggiani.
Ad incastrare Rameta, i filmati della videosorveglianza, un tatuaggio sulla mano e le rivelazioni del pentito Carlo Verderosa, ex membro della batteria Moretti-Pellegrino-Lanza che collabora con la giustizia da dicembre 2019. Verderosa avrebbe affermato che “Antonio l’albanese” era a lui noto in quanto conosciuto durante un periodi di detenzione nel carcere di Foggia (2014-2015), ma soprattutto, avrebbe indicato Rameta come persona a disposizione dei clan.
In alto Rameta, nel riquadro Verderosa