
“I pazienti che hanno attivato catene di contagio non sono ‘falsi negativi’, ma si tratta di tardive positivizzazioni”. Il direttore generale del Policlinico “Riuniti” di Foggia, Vitangelo Dattoli, è intervenuto oggi al programma Rai “Agorà” per fare il punto della situazione dopo il focolaio in Medicina universitaria e gli altri episodi che hanno riguardato pazienti e personale.
“Ci sono stati casi in cui al terzo tampone, dopo una sorta di latenza virale, il paziente si è positivizzato, nonostante i due precedenti tamponi negativi”, ha detto rispondendo agli esperti in collegamento.
“Prima queste erano eccezioni, ora è infrequente, per questo abbiamo creato queste ampie aree grigie dove il paziente staziona anche 7-10 giorni o addirittura fino alle dimissioni. In altri casi c’è il trasferimento in Medicina interna, a più basso setting assistenziale, in modo che i rischi siano vicini allo zero. Questa è stata la prima esperienza di contagio perché finora le procedure, e anche un po’ la fortuna, hanno evitato situazioni di contagio più ampie. I colleghi, asintomatici, stanno tutti bene”. I medici, invece, proprio oggi hanno mostrato tutti i dubbi sulle procedure adottate in ospedale.
Poi la spiegazione della frase “il Covid è cambiato”. “Prima avevamo anche 16 tamponi positivi in un giorno al Pronto soccorso, ora non ce ne sono più. Invece si verificano casi trasferiti, che magari si slatentizzano, che quindi ci obbligano ad aumentare le aree cuscinetto”.