La mafia tiene sotto scacco Foggia. Dopo l’ennesima bomba in città, alle 14:45, in piena quarantena e nonostante i controlli serrati delle forze dell’ordine, si torna a parlare della spavalderia della “Società”.
Da tempo i gruppi mafiosi hanno nel mirino la sanità privata. Assunzioni imposte? Semplice richiesta di pizzo? O tutte e due le cose? Saranno gli inquirenti a dare risposte. Intanto, sono state effettuate dieci perquisizioni in seguito all’esplosione al centro per anziani “Il Sorriso di Stefano”, gruppo Sanità Più dei fratelli Luca e Cristian Vigilante (entrambi sotto scorta), colpito per la seconda volta nel giro di due mesi e mezzo. Le telecamere di videosorveglianza hanno immortalato una persona, giunta davanti all’attività di via Acquaviva. Il malvivente ha piazzato un ordigno e si è allontanato indisturbato.
Il boato è stato terribile, udito in varie parti della città. Forse i Moretti dietro l’attentato. Furono proprio due di loro, i pregiudicati Francesco Tizzano ed Ernesto Gatta ad avvicinare tempo fa il responsabile del personale del “Sorriso”, Cristian Vigilante per avanzare “richieste”. “Se ci denunciate torneranno altri dieci dopo di noi”, dissero i sodali di Rocco Moretti, “Mammasantissima” della Società.
Questa è solo una delle tante vicende finite nelle carte del maxi processo “Decima Azione”, tuttora in corso. 25 imputati, tra i quali i maggiori boss, hanno scelto il rito abbreviato, 5 quello ordinario. La DDA ha chiesto 18 anni di carcere per Tizzano, 16 per Gatta. Ma mentre i due sono in cella, qualcun altro è tornato a mettere gli occhi sulle strutture di Sanità Più. Ad inizio anno la bomba sotto l’auto di Cristian Vigilante, poi quella al “Sorriso di Stefano” e ieri ancora un ordigno, sempre davanti al centro per anziani.
Nelle scorse settimane sono stati arrestati alcuni membri del clan Moretti in due distinte operazioni, tutti beccati per estorsione. Marco Salvatore Consalvo, 44 anni, Leonardo Ciavarella, 25 anni e Pasquale Nardella, 21 anni sono finiti in manette per aver chiesto 100mila euro ad un imprenditore edile. Tommaso D’Angelo, invece, è stato arrestato per la tentata estorsione al titolare di un negozio di casalinghi. Inviò due studenti 18enni e un messaggio, con tanto di citazione di un film con Mario Merola: “Siamo dell’agenzia assicurativa ‘La Proteggici’, c’è una piccola polizza da pagare”.