È sempre più pressante la richiesta di alcuni esponenti politici a rinviare le elezioni amministrative della primavera del 2020 che avrebbero portato al voto Marche, Toscana, Veneto, Liguria, Campania e Puglia. Nicola Zingaretti è il primo leader ad essersi ammalato di Coronavirus, ma da qui ad almeno la metà di aprile saranno sicuramente vietati comizi e altri eventi di aggregazione elettorale. E c’è chi ipotizza elezioni rinviate almeno ad ottobre.
“Ancora nessun segnale distensivo in casa centrodestra in vista delle prossime regionali. Sempre che il coronavirus non le faccia saltare da maggio a data da destinarsi. L’atteso incontro tra Salvini, Berlusconi e Meloni tarda a venire. E i tre partiti della coalizione intanto continuano nel loro braccio di ferro per la scelta dei candidati presidenti. Ad esclusione di Veneto e Liguria già con Zaia e Toti. In Toscana la Lega ha fatto ieri il nome di Susanna Ceccardi, ex sindaca di Cascina e europarlamentare. Una parte di Forza Italia invece spinge su Massimo Mallegni, ex sindaco di Pietrasanta e senatore. Ipotesi quest’ultima molto debole. La Meloni tace tatticamente”, scriveva qualche giorno fa nel suo messaggio quotidiano il leghista Marco Trombetta.
L’europarlamentare Massimo Casanova dalle colonne della Gazzetta regionale ha ribadito per l’ennesima volta il niet leghista a Raffaele Fitto, un no condiviso con gli altri “giovanotti salviniani” Rossano Sasso, Nuccio Altieri e Roberto Marti. Meno con il collega Andrea Caroppo. “Il candidato lo sceglierà la Lega”, ha ripetuto. Con il possibile rinvio la Lega ha tempo di scegliere e selezionare meglio il suo anti Emiliano.
Nel frattempo, se davvero si voterà in autunno, appare quanto mai incauta la mossa del sindaco Franco Landella di defenestrare l’assessore Claudio Amorese, genero di Bruno Longo. Si allungano i tempi delle elezioni e anche quelli della tenuta della maggioranza, se è vero che lo scontro politico sarebbe causato anche dai soliti accordi di programma, che lambiranno l’Orbitale. Da quello dei Tonti in zona Deu al Comparto 28 nei pressi dell’ultima rotatoria della seconda tangenziale. Come sanno i vari eletti e il mondo politico, proprio Longo ha fatto saltare l’approvazione dell’accordo di Tonti. “O si approva tutto o nulla”, avrebbe detto in conferenza dei capigruppo. Accapo cancellato, così come l’assessorato.