Per gli operatori logistici coratini presi da troppo orgoglio di campanile non esistono altri Casillo al di fuori del Casillo Group di Corato, leader mondiale del trading cerealicolo. E già da molti giorni diffondono nel mondo economico notizie che invece potrebbero non veder coinvolti gli imprenditori del grano. Stando ad indiscrezioni di stampa, già annunciate a l’Immediato dallo stesso Franco Sannella, che aveva detto “Non sono quelli di Casillo Group, nella maniera più assoluta”, non sono loro i possibili acquirenti della quota maggioritaria del Pastificio Tamma, ma i Casillo campani, di Gragnano, la nota località della pasta, imparentati anche con don Pasquale Casillo e suo figlio Gennaro, commerciante di farine e grano.
La giovane napoletana Aurora Casillo (riquadro in alto), 28enne, è diventata da poco la prima presidente donna del Consorzio di Tutela della Pasta di Gragnano IGP. Insieme al fratello e al padre guida il Pastificio Liguori.
“Il mio compito – ha detto Aurora Casillo al Sole24Ore – è quello di portare dentro il Conzorzio anche le imprese che ancora non ci sono: non c’è ragione che restino fuori, ora che sono comunque obbligate a versare le quote per i controlli”.
Aurora Casillo, general manager del Pastificio Liguori, è stata eletta all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione che guida il Consorzio, composto da Massimo Menna (Pastificio Garofalo), Giuseppe Di Martino (Pastificio Di Martino e Pastificio dei Campi), Francesca Scarfato (in rappresentanza del Mulino di Gragnano e di altri 9 produttori) oltre che dalla stessa Aurora Casillo.
Se la trattativa con Tamma e con i Sannella dovesse andare in porto – essa infatti non è ancora chiusa, come fa sapere alla nostra testata il procacciatore d’affari e commercialista Lucio Fares da sempre vicino agli ex patron del Foggia Calcio – la Tamma potrebbe entrare nell’orbita della Pasta Liguori, che nel 2019 ha sancito un rebranding e un nuovo packaging.
Da molto tempo Tamma, per l’80% della sua produzione circa, è fornitrice di formati di pasta per molti private label americani. I Sannella avevano tentato di investire sul marchio Tamma, senza riuscirci pienamente per i noti fatti di cronaca. I Casillo di Gragnano crederanno nel brand territoriale del Tavoliere?