Tra giri di ruota e alberi di Natale ancora da accendere (domani è atteso anche quello ritrovato di Palazzo Dogana con eventi e leccornie annesse), la classe politica di Capitanata userà le festività natalizie per scaldare definitivamente i motori per le prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale nella primavera del 2020.
Lunedì la leader dei Fratelli d’Italia Giorgia Meloni a Bari, a meno di improbabili sorprese, lancerà ufficialmente la candidatura a presidente di Raffaele Fitto nel centrodestra, sebbene i sostenitori del leghista Nuccio Altieri, tra cui si annovera anche la storica nemica del politico di Maglie Adriana Poli Bortone, stiano tentando di screditare l’europarlamentare tra gli alleati. Quel che è certo è che Fitto non scalda tutti i cuori e nel centrodestra non sono pochi coloro che credono che la Puglia sarà la regione che regalerà meno ansie al capo politico Luigi Di Maio. Con un candidatura pentastellata competitiva (che non può certo essere nuovamente quella di Antonella Laricchia) e una buona lista civica d’appoggio alla lista logata, il Movimento potrebbe impensierire parecchio e rendere meno scontati i pallottolieri di Emiliano e Fitto.
In provincia di Foggia si cominciano già a delineare coloro che potrebbero farcela. Tolti l’assessore Raffaele Piemontese e la grillina Rosa Barone, dati per sicuri rieletti, per tutti gli altri la partita è apertissima. A cominciare dai vari leghisti (in rigoroso ordine alfabetico Luigi Miranda, Vincenzo Riontino, Joseph Splendido e Marco Trombetta), da Bruno Longo, che attende Meloni e da Forza Italia, dove fanno sapere gli insiders che se Michaela Di Donna dovesse decidere di riprovarci avrebbe dalla sua un bacino di consenso molto più largo rispetto a 5 anni fa, grazie all’apporto dei giovanissimi e meno giovani campioni, Danilo Maffei, Dario Iacovangelo, Antonio Negro, Francesco Morese, Pasquale Rignanese, Lucio Ventura, Sergio Cangelli, Claudia Lioia, Antonio Bove, Anna Paola Giuliani, Consalvo Di Pasqua, Raffaele Di Mauro e molti altri.
“Almeno un Gatta dobbiamo eliminarlo dal quadro politico”, scherza un azzurro riferendosi all’omonimia tra il vicepresidente del consiglio regionale Giandiego Gatta, vero scoglio della dirigente Di Donna, e il presidente della Provincia Nicola Gatta.
Sabato si comporrà il nuovo organigramma di Forza Italia: riconfermato Di Mauro a livello provinciale, la carica di segretario cittadino foggiano sarà in netta discontinuità e in forte rinnovamento.
Secondo alcuni la vera carta di Michaela Di Donna potrebbe essere rappresentata da Angelo Riccardi, che qualcuno dà in avvicinamento ad Italia Viva di Matteo Renzi. I bene informati fanno sapere che potrebbe candidarsi in una lista civica, con la quale pescherebbe un po’ ovunque in Capitanata, per poi approdare nel partito di Renzi una volta eletto in Regione. I renziani in questo modo avrebbero anche la possibilità di misurarsi, non votando per Emiliano.
“Al momento sono concentrato sul ricorso da produrre al Tar (contro lo scioglimento per mafia del comune sipontino, ndr), non ho deciso nulla sul mio futuro, tranne la voglia di tornare a fare politica”, ha dichiarato senza mezzi termini l’ex sindaco di Manfredonia alla nostra testata web. Un dubbio arriva tra i suoi potenziali sostenitori, già pronti ad aiutarlo: con lo scioglimento di Manfredonia per infiltrazioni mafiose Riccardi è candidabile? Ovviamente una sua presenza nell’agone politico, con la candidatura pure di Paolo Campo nel Pd, di Lello Castriotta e di altri uomini e donne indebolirebbe di molto nel suo comune Giandiego Gatta.
Riccardi è stato visto in questi giorni in compagnia di Leo Iaccarino, che come si sa sta cercando una trattativa per il Consorzio Asi. Molti sostengono che Iaccarino punterebbe per la presidenza di una sua grande elettrice dirigente di Confindustria. In quel caso l’appoggio a Di Donna sarebbe incondizionato.
“Per le regionali subito dopo le festività deciderò, ma non so davvero, l’orientamento è sempre nel centrodestra e in Forza Italia”, ha ammesso.
Chi è tentato dal partecipare è lo stesso Nicola Gatta, pronto a sostituire gli storici riferimenti dei Monti Dauni e del mondo agricolo, ossia Leo Di Gioia e in parte Rosario Cusmai. Dalle organizzazioni agricole (Gatta è un dirigente di Confagricoltura e consigliere del CdA del Consorzio per la Bonifica) premono affinché sia lui l’homo novus. Una postazione in Regione val bene il sacrificio di Candela e Provincia.
“Ho avuto delle proposte ma sinceramente vorrei completare il lavoro in Provincia. Vedremo”, taglia corto il presidente ben sapendo di poter essere eletto. Ma con chi? C’è chi lo vedrebbe a suo agio, dopo il grande afflato col premier Giuseppe Conte, proprio nella civica affiancata al MoVimento.
Cresce anche l’aspettativa per i totiani, che con Alfo Fiore, Paolo Dell’Erba, Nicandro Marinacci e una tentatissima Annarita Palmieri potrebbero far buoni numeri.