“Dopo Monte Sant’Angelo e Mattinata, andati incontro allo stesso destino e per i medesimi motivi, anche il Consiglio comunale di Cerignola è stato sciolto per infiltrazioni mafiose”. Inizia così la nota stampa del senatore del M5S, Marco Pellegrini che aggiunge: “Una notizia non inattesa ma che ci preoccupa molto perché riguarda un comune grande, popoloso e importante della nostra provincia e, soprattutto, perché la relazione giunta all’attenzione del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese lascia pochi dubbi, atteso che sottolinea la ‘sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti degli amministratori locali con la criminalità organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi’. Collegamenti che, sembra, coinvolgevano direttamente anche elementi apicali del comune”.
Secondo Pellegrini “non c’è dubbio che una notizia del genere rattristi tutti i cittadini perbene, specie alla luce della sicurezza mostrata dal sindaco Metta pochi mesi fa, quando in una diretta social espresse un concetto piuttosto chiaro: ‘Basta rompere i coglioni, non siamo mafiosi’. Evidentemente, chi si è occupato di svolgere gli accertamenti la pensa diversamente.
A Cerignola, dunque, si dovrà tornare al voto fra circa un anno e mezzo (prevista una gestione commissariale di 18 mesi, ndr). Ci sarà un intenso lavoro da fare – conclude il senatore Pellegrini – e bisognerà impegnarsi al massimo per impedire il ripetersi di tali infiltrazioni mafiose e per consentire ai tantissimi cittadini perbene cerignolani di rialzarsi e di partecipare alla vita pubblica e amministrativa della città il prima possibile. Tutti insieme dobbiamo far sì che la mafia resti fuori dalle istituzioni territoriali e che venga sconfitta dallo Stato”.