In una lettera inviata alla nostra redazione, un cittadino viestano che preferisce l’anonimato si sfoga dopo alcune notizie apprese nelle ultime settimane. Principalmente per via dell’arrivo del “Battiti Live”. Ecco perchè il cittadino si dice critico sull’evento musicale.
Apprendo che il nostro Comune anche quest’estate offrirà ai gentili ospiti (e a noi locali) il ‘grande evento’, come fu l’anno scorso con Max Gazzè. Il 30 giugno avremo ‘Battiti live’. La location questa volta non è il Pizzomunno ma la ’Marina Piccola’, con annesso espianto di piante, che sembra ormai ‘tradizionale’.
L’amministrazione ha accolto subito e con entusiasmo la proposta avanzata dalla società organizzatrice ”Fono.Vi.Pi” di inserire Vieste nelle cinque tappe pugliesi del suo tour canoro, al ‘modico’ costo di 80.000 euro. Ovviamente tutto a carico delle casse comunali e, quindi, di noi ‘indigeni’. Si potrebbe pensare a un affare, visto che l’anno scorso spendemmo quasi il doppio per il concerto di Max Gazzè, ma per curiosità ho voluto indagare sul costo delle altre quattro tappe e ho appurato quanto segue: il Comune di Brindisi ha dato un contributo di 40mila euro e altrettanto ha fatto Trani, mentre Gallipoli ha concesso il patrocinio e un contributo di soli 28mila euro alla locale Proloco, ma per tutti gli eventi dell’estate, ivi compresa la serata di ‘Battiti live’. Di Bari, tappa fissa del tour ogni anno, non sono riuscito a trovare l’atto deliberativo per quest’anno, ma è certo che per il 2017 il contributo fu di solo 6mila euro e per il 2018 risulta che fu ulteriormente ridotto a poco più della metà, cioè 3.600 euro circa, iva compresa.
Ciò constatato, mi chiedo se Vieste, Comune che per evitare il dissesto finanziario ha dovuto accettare un doloroso piano di rientro della pregressa debitoria accumulata e imposto dalla Corte dei conti, possa permettersi di impegnarsi finanziariamente, in modo tanto generoso, con importi così importanti per un evento del genere, che nelle altre quattro tappe viene sostenuto dagli Enti locali con contributi notevolmente inferiori, come fu anche l’anno scorso per il tour di Gazzè (Alchemaya) che partì da Vieste e costò la stratosferica cifra che tutti ricordiamo, notevolmente superiore alle altre tappe dello stesso tour del cantautore. Da semplice ‘indigeno’ è legittimo che io mi chieda perché Vieste viene considerata una gallina dalle uova d’oro, mentre i suoi cittadini vengono spremuti come limoni con tasse elevate per l’immondizia e recintati (a pagamento) con le loro auto nelle onnipresenti ‘strisce blu’? Per la serata del 30 giugno non mi resta che augurarvi buon divertimento, miei carissimi indigeni. A vostre spese, naturalmente”.