Vertice sui migranti nella Prefettura di Foggia. Sul tavolo il caso del ghetto di Borgo Mezzanone, sorto sulla “ex pista” adiacente al Cara. In città l’ex prefetto di Reggio Calabria, il mattinatese Michele Di Bari. Una vecchia conoscenza della Prefettura foggiana dove ha lavorato in passato.
Oggi Di Bari è a capo del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, chiamato ad attuare le politiche di Matteo Salvini che da mesi ha chiuso i porti ponendo restrizioni sul fenomeno migratorio.
“A Borgo Mezzanone puntiamo ad una strategia complessiva che acceleri l’abbattimento e crei una cornice di legalità in quel territorio. I tempi? Credo non saranno lunghi ma rapportati alle difficoltà che quel Cara manifesta”. Ma dove andranno a finire i cittadini stranieri? Di Bari risponde così: “Vanno verificati i requisiti soggettivi di ognuno e creare una soluzione ove possibile. Se, per esempio, ci sono persone che hanno diritto ad essere alloggiati nei Cas allora ok. Se ci sono abusivi. le forze di polizia si adegueranno di conseguenza”.
Infine Di Bari glissa alla domanda de l’Immediato sulla sua posizione all’interno del Dipartimento Immigrazione. Lui, storicamente vicino alla Chiesa, quest’ultima favorevole all’accoglienza, si trova chiamato ad attuare le politiche di Salvini. “I funzionari dello Stato devono applicare le leggi sempre – ha risposto -. Ciò che vogliamo fare oggi, anche qui, è creare presupposti per ridare legalità al territorio”.