Nel corso dell’attività ispettiva programmata dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Foggia, sono stati effettuati 11 accessi ispettivi presso bazar e ristoranti di etnia cinese in vari comuni della provincia di Foggia, nell’ambito dell’operazione “Chinatown”. Da tali controlli sono emerse 11 aziende irregolari su 11 e sono state riscontrate violazioni che hanno riguardato l’occupazione in nero di 7 lavoratori di cui 2 extracomunitari.
Sono stati adottati 3 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per un totale di 6.000 euro (in applicazione dell’art. 14 c. 1 del D.l.vo 81/2008 modificato dal Decreto legislativo numero 106/2009), in quanto è stato accertato l’impiego di personale non risultante dalle scritture obbligatorie in misura pari o superiore al 20 per cento del totale dei lavoratori regolarmente occupati.
Nel complesso sono state comminate 16 violazioni amministrative per un importo complessivo di circa 53.000 euro. Le sanzioni amministrative sono quelle relative ai lavoratori trovati senza regolare assunzione, alle violazioni sull’orario di lavoro, alla regolare tenuta delle scritture obbligatorie.
Inoltre sono state riscontrate 5 violazioni penali in materia di impianti di videosorveglianza non autorizzati per il controllo sul personale, per un importo di 7.745 euro. Una sorta di “Grande Fratello” illegale per tenere d’occhio i dipendenti.