È ufficiale la fine dell’era Angelo Riccardi al Comune di Manfredonia. Sono divenute irrevocabili le dimissioni depositate lo scorso 30 marzo dal sindaco sipontino. Scadeva oggi il termine per l’eventuale ripensamento ma l’ormai ex primo cittadino è rimasto fermo sulle sue decisioni. Dopo quasi dieci anni alla guida dell’amministrazione, Riccardi dice dunque addio.
Nel giorno delle sue dimissioni, il politico di Manfredonia aveva constatato “l’assenza di una maggioranza qualificata” in grado di sostenere l’azione di governo. Amo Manfredonia. L’ho sempre amata e continuerò ad amarla, ma senza una maggioranza politica qualificata è come guidare una nave senza timone”. Nell’ultimo consiglio comunale aveva parlato di continue azioni diffamatorie nei suoi confronti. “In questi anni c’è stato un attacco continuo e mirato alla persona. Non c’è mai stato un confronto costruttivo”.
La conferma delle dimissioni di Riccardi era nell’aria. Già nelle scorse ore, il segretario del PD di Manfredonia, Michela Quitadamo era stata piuttosto chiara: “Dispiace ma non ci sono più le condizioni per andare avanti”, le sue parole ai microfoni di Teleblu.
Riccardi, con la maggioranza ormai a pezzi, lascia Palazzo San Domenico dove guidava l’ente comunale dal 2010. Dallo scorso gennaio, nel Comune di Manfredonia è presente la Commissione d’accesso agli atti, giunta in riva al golfo per accertare l’esistenza o meno di infiltrazioni mafiose nella macchina amministrativa. C’è il serio rischio che il consiglio comunale possa essere sciolto così come accaduto a Monte Sant’Angelo nel 2015 e a Mattinata nel 2018. Anche Cerignola è a rischio.