Ultimo rush finale per i rossoneri nel periodo più delicato di stagione. 9 gare al termine del campionato, 27 punti a disposizione per conquistare la salvezza. In occasione della gara di sabato contro il Cittadella, la società questo pomeriggio apre le porte dello Zaccheria ai tifosi, che a partire dalle 15:30 potranno assistere all’allenamento diretto da Gianluca Grassadonia, richiamato alla corte dei satanelli dopo l’esonero di Padalino. Nei giorni scorsi sono stati tantissimi i messaggi di vicinanza da parte dei tifosi che dopo essersi dissociati dagli atti intimidatori contro i Sannella e due giocatori, hanno scelto di stringersi attorno alla squadra.
In primis le due curve, Nord e Sud, che con un comunicato congiunto hanno ribadito, ancora una volta, il loro sostegno. “Mancano 9 partite a fine campionato, 9 finali, non possiamo assolutamente permetterci di perdere questa categoria, almeno da parte nostra il sostegno non dovrà mancare, come d’altronde abbiamo fatto finora. Oggi pomeriggio ciascuno deve metterci ancora più cuore e amore – recita l’invito in occasione dell’allenamento a porte aperte -. Sappiamo che ci basterà fare sempre bottino pieno in casa per ottenere la salvezza, per questo da sabato lo Zaccheria deve diventare un inferno rossonero, più di quanto non lo sia stato fino ad oggi. Comincia per noi una nuova parte di stagione – concludono – questa sarà decisiva, e i ragazzi devono sentire ancor di più la nostra presenza e il nostro sostegno, perché solo se si é uniti e compatti si ottengono i risultati. Chiediamo a ciascuno di voi che ha nel cuore il Foggia, che piange e gioisce per questa maglia, di essere presente con noi per gridare tutti insieme alla vittoria. L’appuntamento è oggi, alle 16.15, davanti la gradinata per presenziare alla seduta di allenamento e incoraggiare i ragazzi. Uniti si vince!”.
Sui quotidiani sportivi nazionali continuano i messaggi di ex giocatori e foggiani doc. Dopo il giornalista Franco Ordine, ha parlato Gianni Pirazzini, storico capitano del Foggia. “Da bandiera e simbolo del passato, voglio unirmi agli appelli che da più parti stanno arrivando – ha scritto in una lettera pubblicata dalla Gazzetta dello Sport -. Questo è il tempo della vicinanza alla città, prima ancora che alla squadra. Non ci meritiamo il clamore della cronaca nazionale del fine settimana passato. L’esibizionismo di pochi scalmanati va isolato, non può macchiare l’orgoglio di una tifoseria che bene ha fatto a prendere le distanze; quelli che fanno sacrifici pur di seguire il Foggia in giro per l’Italia, i veri tifosi, sanno quanto è stato difficile riemergere dopo gli anni bui. Che si contesti pure se è il caso, ma l’autolesionismo ora proprio non ci serve”.
E sulla crisi societaria aggiunge: “Spiace apprendere che la società vive un momento di seria difficoltà. Forse i Sannella pagano l’inesperienza di chi si è affacciato al calcio da poco. Vanno sostenuti, con la speranza che le difficoltà restino circoscritte a questa fase e che si impari dagli errori commessi. In futuro si dovrà programmare in maniera più lungimirante. A Grassadonia auguro di far valere il suo spirito di rivalsa, di trasmetterlo al gruppo, di creare uno zoccolo duro nello spogliatoio. Va reso omaggio comunque a un altro foggiano: Padalino ci ha provato, ha pagato errori non solo suoi. L’appello più importante è ai calciatori. Siate capaci di trascinare il pubblico dalla vostra parte, con la grinta e il rispetto per la maglia. Solo cosi il Foggia può salvarsi”.