Stanno precipitando le cose al Consorzio Asi con uno scontro politico senza precedenti, che rischia di mettere a repentaglio le poche progettualità portate a casa in cabina di regia col Patto per la Puglia. Sulla stampa locale l’assessore regionale Leo Di Gioia, sin qui rimasto silente, dopo le dimissioni di Fabio Porreca, nominato nel CdA dell’Asi in quota civici con la Provincia, appellandosi al collega amministratore civico e legalitario Antonio Nunziante, ha fatto sapere che, a suo avviso, Angelo Riccardi, il quale ha impugnato la delibera Anac sulla sua inconferibilità dinanzi al giudice amministrativo, “dovrebbe dimettersi per tutelare l’Ente”, schierandosi apertamente contro un amministratore Pd, la maggiore forza di governo regionale e spalleggiando le richieste della collega Rosa Barone del M5S.
A l’Immediato Di Gioia aggiunge che “servono risorse e una idea di sviluppo, non è un problema di commissariamenti o CdA, ma in assenza di decisioni autonome e ragionevoli, il commissariamento è l’unica strada praticabile”.
Eppure proprio i commissariamenti, si veda il caso dell’Ente Fiera, fortemente dominato dall’asse civico, non hanno accelerato di molto i processi di riconversione del Quartiere né hanno finora portato alla sottoscrizione di almeno uno dei contratti per gli appalti di gara dei 28 milioni di euro disponibili. Anzi, si naviga quasi nel buio in attesa della perizia del ctu nominato dal Tar per dirimere il ricorso dell’Edilalta seconda arrivata nella gara per le “Nuove infrastrutture per la mobilità a servizio del quartiere fieristico di Foggia”.
Intanto il primo cittadino manfredoniano, che è anche consigliere provinciale, ha annunciato una conferenza stampa a Palazzo Dogana il prossimo giovedì nel corso della quale parlerà dei due argomenti caldi che lo riguardano: crisi amministrativa a Manfredonia e Asi.
Il tema del Consorzio con lo scontro in atto si lega ad almeno altre due questioni. La prima concerne il rinnovo del consiglio camerale. Il mandato di Porreca scade a dicembre e secondo una particolare interpretazione della riforma delle Camere di Commercio del decreto Calenda dell’8 agosto 2017 non può essere rinnovato perché ha già effettuato i due mandati, pari a 10 anni in uno degli organi dell’Ente.
In Cciaa però lo stesso Porreca ha avviato un procedimento di richiesta di parere all’Anac per sgomberare ogni dubbio sulla sua condotta per la selezione del nuovo segretario generale dell’Ente. Un procedimento che scalfisce l’opzione del massimo dirigente della sua organizzazione, Biagio Di Iasio.
Non sono pochi coloro che si avventurano in letture arbitrarie del suo gesto. Dal momento che il facente funzioni Peppino Santoro sta per andarsene, il timore è che tutto l’iter per il rinnovo del parlamentino della Cittadella dell’Economia con le relative assegnazioni di quote e numeri alle diverse associazioni sia gestito da un dirigente terzo inviato da UnionCamere.
La seconda vicenda invece riguarda le Zes, in via di ridiscussione col nuovo Governo legastellato. La Ministra alla Coesione sociale Barbara Lezzi vorrebbe che tali zone siano individuate in collaborazione con la Basilicata. Ma i 4400 ettari pugliesi e lucani erano stati in parte già fissati al tavolo dell’assessore regionale Michele Mazzarano, con la ZES Jonica, nelle aree individuate in Basilicata (che comprenderanno il Centro Intermodale di Ferrandina e le aree produttive di Matera Jesce, Matera La Martella, San Nicola di Melfi, Tito e del Valbasento) e con le infrastrutture di riferimento del Porto e la Piattaforma logistica di Taranto insieme all’Aeroporto di Grottaglie e al Centro intermodale di Francavilla e con la ZES Adriatica, costituita da quattro i poli, tra cui Foggia (con una estensione di circa 400 ettari), Barletta (con una estensione di circa 320 ettari), Brindisi/Lecce (con una estensione di circa 1350 ettari) e Bari (con una estensione di circa 600 ettari), le cui infrastrutture di riferimento saranno il Porto e l’Aeroporto di Bari, l’Interporto della Puglia, la Piattaforma logistica di Giovinazzo e le aree produttive di Bari/Modugno, Bitonto, Altamura, Gravina e Santeramo.
Per Foggia l’area Zes individuata è la Zona Asi con il suo tanto atteso ampliamento di 250 ettari, che molto difficilmente riuscirà ad essere approvato in consiglio comunale dalla maggioranza Landella prima della fine del suo mandato. Ma Porreca, intermediatore per diversi marchi nazionali e internazionali interessati ad investire in retail box per il Parco commerciale della zona Asi, pubblicamente ha di fatto bocciato tale scelta, nonostante su quei terreni non ci siano precipui interessi fondiari.