“Uscire dalle Community per frequentare con più continuità le Comunità”, è questo uno degli slogan di Matteo Richetti che ieri ha fatto tappa Foggia in Piazza De Sanctis. La comunità del Pd ieri è stata scossa dalla intimidazione al sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo D’Arienzo, a cui tutti i presenti, a cominciare dai due segretari, comunale e provinciale, Davide Emanuele e Lia Azzarone, hanno offerto la loro solidarietà.
“Dove abbiamo sbagliato? Perché la nostra azione di governo non ha avuto presa sui cittadini?”, le domande da cui è partita l’autocritica di Emanuele. “Non abbiamo saputo cogliere il senso di incertezza, il senso di insicurezza per il lavoro precario. È arrivato qualcuno che sa strumentalizzare e banalizzare questi temi cercando il nemico”, ha osservato riferendosi a Matteo Salvini. Il leader della Lega e Ministro degli Interni Sceriffo ha una leadership diffusa, il suo dinamismo e le sue posizioni, dai migranti alle tasse alle Europa fino ai no vax, stanno pervadendo il sentire stesso dell’elettorato. Ed è per questo che il Pd ha ribadito ieri di dover essere “orgogliosamente di sinistra”.
Richetti dal suo canto ha analizzato nel profondo il distacco tra Pd e comunità. “Mentre noi davamo gli 80 euro, tutto il sistema raccontava delle banche e di Consip. La politica e il Governo devono vivere di una relazione anche con i mezzi di informazione. La flessione del 4 marzo è la fine di un ordinamento politico per come l’abbiamo conosciuto. L’idea che qualcuno venga a far giustizia e che dice che i 40 euro all’immigrato che bighellona saranno dati ai giovani disoccupati è affascinante, ma noi non possiamo vedere all’uno ad uno, dobbiamo fornire una alternativa”. Serve credibilità secondo Richetti che ha lanciato la sua nuova corrente dem Harambee. “Abbiamo tanti giovani per una classe dirigente nuova con nuovi volti, un buon serbatoio per una nuova classe dirigente, ma dappertutto nel nostro partito quel serbatoio non genera cambiamento, perché si scelgono sempre le terze file, quello che non era stato eletto, quelli che fanno gli assegni per le tessere”.
Parole dure di forte autocritica. Basterà? Richetti è lontano da chi pensa che il Pd sia stato sconfitto perché vittima di un “superamento della spinta progressista”. Tutto il contrario. “Dobbiamo ripensare la proposta, il profilo di partito e la leadership”, il suo programma.
Dalla Capitanata ieri c’era molto ceto politico. Da Tommaso Pasqua e Ugo Fragassi a Peppino D’Urso, Alfonso De Pellegrino e Francesco Di Noia. Ma è ancora presto per parlare di mozioni e congresso. “Tutti gli iscritti del Pd partecipano alle iniziative del partito, la partecipazione non significa adesione”, spiega Matteo Ianzano.
Sferzante il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi al nostro giornale web. “Finché non è chiaro chi paga, io non ci sarò, ma la mozione la leggerò”.