Tra il profumo del grano “pronto per essere tagliato nel borgo rurale” di Cerignola si è tenuta ieri con una grandissima partecipazione popolare la festa a Borgo Libertà per la presentazione della “Nuova Agricoltura Borgo Libertà”, la società costituita dal Casillo Group dopo l’acquisizione della vecchia cooperativa di servizi collettivi “Borgo Libertà“, che nacque nel 1954, per iniziativa dell’ente riforme e successivamente ente di sviluppo e che conta impianti di stoccaggio, di sementi, la coltivazione del pomodoro da industria, insieme al settore ortofrutticolo per un totale di 800 soci ed un volume di lavoro di 20 miliardi annui.
La cooperativa coordina lo stoccaggio di 200mila quintali di cereali da macina e da seme, 100mila quintali nell’impianto da macina e seme, 60mila ettolitri di mosto e ha magazzini per 1200 metri quadrati con piazzali di movimentazione pari a 9mila metri quadrati. Tutto questo ora sarà del Casillo Group che dopo aver perso all’asta i molini di Incoronata è riuscito comunque ad entrare prepotentemente nel Tavoliere, prima col contratto di filiera dell’Asp Zaccagnino assicurandosi grano per 2000 ettari, con un contratto privatistico senza gara, e ora con i terreni dei soci di Borgo Libertà.
L’obiettivo, come è stato illustrato ieri sul palco dai due fratelli, Francesco e Giuseppe Casillo, è quello di avere un bacino ampio di coltivazione per le farine e le semole targate “Prime Terre”, la linea di farine e semole di Selezione Casillo a filiera corta, Km 0, per puntare tutto sulla territorialità.
Selezione Casillo è la società che commercializza prodotti a base di sfarinati confezionati in sacco e destinati al mercato delle pizzerie, pasticcerie, panifici e piccoli laboratori di pasta fresca, ai distributori specializzati e al largo consumo (GDO e Cash and carry).
La cerealicoltura italiana sempre più rivolta a soddisfare con coltivazioni di nicchia le esigenze di un crescente pubblico di consumatori attento alla qualità e salubrità degli alimenti, ma attualmente minoritario, sta progressivamente abbandonando la coltivazione, su larga scala, delle tradizionali commodities. La famiglia Casillo sta vedendo prima di altri questa opportunità, per la quale ci sono massicci finanziamenti europei. “Le produzioni di nicchia rappresentano il presente e, se debitamente incrementate, anche il futuro”, è il loro motto per prodotti che hanno già conquistato gli scaffali di quasi tutte le Gdo, partendo dall’Eataly Bari di Oscar Farinetti.
L’operazione dei Casillo a Cerignola si inserisce nella più ampia strategia del gruppo nell’acquisire antichi e prestigiosi mulini di qualità in crisi o all’asta per impacchettare le proprie semole e concentrare ancora di più il mercato degli sfarinati nella vendita a valle, per il consumatore finale.
L’imprenditore pugliese Francesco Casillo, aveva acquistato due anni fa a Chieti il complesso industriale di Roma del “Molino Alimonti”. L’acquisto per il tramite della ‘Vecchio Molino’ di Roma, di cui Casillo è amministratore unico, ha avuto un valore di 16 milioni e 350 mila euro nell’ambito della procedura di concordato preventivo che interessava da alcuni anni la società abruzzese della famiglia Alimonti di Guardiagrele.
Anche a Cerignola dunque i Casillo hanno portato il loro brand per conquistare quote di mercato in quelle produzioni prima di nicchia e diversificate, grazie anche alla importante partnership e al sostegno poderoso di Banca Intesa.
Soddisfatto il sindaco di Cerignola Franco Metta. “Ho garantito a Francesco Casillo e ai suoi fratelli, al direttore Longo e al management del Casillo Group la massima collaborazione.Che i nostri agricoltori sappiano che sta passando un treno importante. Da non perdere”, ha evidenziato.