Teatro Pubblico Pugliese, Peppino D’Urso verso presidenza ma i Comuni sono contro

Il politico festeggiava anzitempo con alcune persone a lui vicine la sua possibile nomina ma c’è stata la fumata nera, per l’assenza della Regione e dell’assessora Loredana Capone

C’è tensione per la poltrona di presidente del Teatro Pubblico Pugliese. Ieri c’è stata una nuova seduta a vuoto del CdA del Consorzio che ha per soci la Regione Puglia e i 51 Comuni pugliesi aderenti ossia, in ordine alfabetico, Andria, Aradeo, Bari, Barletta, Bisceglie, Bitonto, Brindisi, Campi Salentina, Canosa di Puglia, Cavallino, Castellaneta, Cerignola, Cisternino, Corato, Conversano, Fasano, Foggia, Francavilla Fontana, Galatina, Gallipoli, Gioia Del Colle, Grottaglie, Latiano, Lecce, Lucera, Maglie, Manfredonia, Martina Franca, Massafra, Melendugno, Mesagne, Mola Di Bari, Nardo’, Novoli, Ostuni, Poggiardo, Polignano a Mare, Putignano, Rutigliano, San Ferdinando di Puglia, Sannicandro di Bari, San Severo, Santeramo in Colle, Taranto, Taviano, Torremaggiore, Torre Santa Susanna, Trani, Tuglie, Vico Del Gargano e Vieste.

Con le dimissioni dell’ex presidente Carmelo Grassi resta vacante la carica più alta del CdA composto dal vicepresidente Paolo Ponzio (legatissimo a Michele Emiliano), il mezzosoprano ed insegnante foggiana Giulia Panettieri, la giornalista del Corsera Maddalena Tulanti e il leccese Marco Giannotta. Secondo l’indicazione dell’assessore regionale al Bilancio Raffaele Piemontese con supporto pieno del Governatore Michele Emiliano dovrebbe ritornare nel CdA dell’organismo culturale pugliese il politico foggiano dem, animatore di Parcocittà al Parco San Felice, Peppino D’Urso (nella foto in alto con Emiliano), che già era stato lungamente consigliere d’amministrazione del TPP, nominato sempre in quota Emiliano, per la sua stretta osservanza correntizia, e poi rimosso dall’amministrazione Landella nell’ottobre del 2017.

Volto storico delle politiche sociali e culturali foggiane dell’era gloriosa di Antonio Pellegrino alla Provincia con la realizzazione del Teatro del Fuoco e dell’Oda Teatro, D’Urso è stato anche il delegato consiliare alla Cultura per tutta l’amministrazione Mongelli, passata alla storia per non esser mai riuscita a designare un assessore al ramo dopo la morte del compianto Rocco Laricchiuta.

La nomina, oltre ad essere una rivalsa per D’Urso, appare anche ai più ingenui osservatori come un’operazione politica elettorale in vista delle amministrative 2019, per tentare di governare i nuovi bandi per le residenze teatrali e demolire il consenso che ruota attorno all’assessorato alla Cultura dell’amministrazione Landella, una delle leve più partecipate e positive del suo esecutivo.

Ieri il politico festeggiava anzitempo con alcune persone a lui vicine la sua possibile nomina in un bar nei pressi di Palazzo di Città in Corso Garibaldi, ma c’è stata la fumata nera, per l’assenza della Regione e dell’assessora Loredana Capone. Diversi soci, soprattutto nel Salento legato a Sergio Blasi, acerrimo nemico della frangia di Capone, che spadroneggia in PugliaPromozione e AFC, sono contro.

La posizione del Comune di Foggia è più che nota: l’amministratrice Anna Paola Giuliani e il dirigente Carlo Dicesare con la loro consigliera, Giulia Panettieri, sono contro. “Non siamo arrivati alla votazione, perché l’assessore Capone è arrivata in ritardo di circa due ore e molti di noi erano andati via, tra cui Lecce e Bari. Fino a quando noi siamo stati in assemblea il nome ufficialmente non è mai venuto fuori, ci sono state modalità inaccettabili. La maggioranza è della Regione, ma occorrerebbe il rispetto di tutti i soci”, è il commento di Giuliani a l’Immediato.

Il Comune di Foggia ha da poco provveduto, con una determinazione, alla spesa per la quota associativa 2017 al Teatro Pubblico Pugliese, pari al prodotto di 0,16 centesimi per abitante moltiplicato per il numero di residenti in Foggia per un totale di  28.701,42 euro. In questi anni di grandi successi di botteghino per il Teatro Giordano la quota del Comune giunta al TPP e alla sua governance è stata considerevole.

I costi della stagione di prosa 2017-2018 sono pari ad 442.687 euro, con un incasso netto di 172.705,93 euro a cui occorre aggiungere la quota a carico del Teatro Pubblico Pugliese oltre alla quota Musica del TTP per un totale di 34.230 euro, con una  quota a ripiano a carico del Comune come costo dell’intera stagione di 273.429 euro. Una stagione interamente gestita dal TPP.