“Con Di Maio non c’era tutta questa gente, ma non è Di Maio un leader nazionale?”. È questa la domanda provocatoria di un importante king maker del centrodestra a l’Immediato prima di entrare alla convention finale della coalizione.
Negli altoparlanti la stessa musica che fu colonna sonora della vittoria del sindaco Franco Landella “Viva la Vida” dei Coldplay. Enorme la massa di gente mobilitata dai quattro partiti, Forza Italia, Noi con l’Italia, Lega e Fratelli d’Italia.
Presenti le associazioni sportive, pezzi di sindacato Cisl con Giulio Colecchia, gli agricoltori legati a Marco Nicastro, alcuni imprenditori come il giovane confindustriale regionale Giovanni Zanasi, dirigenti e amministratori come Nunzia Canistro. Schierati tutti gli assessori della Giunta Landella, da Anna Paola Giuliani a Claudio Amorese, passando per la vicesindaca Erminia Roberto.
[wzslider]
Prima di dare la parola ai candidati, dopo l’inno d’Italia cantato dal mezzo soprano Giulia Panettieri nel CdA del Teatro Pubblico Pugliese, la presentatrice Flora Baldi ha salutato nell’ordine l’europarlamentare Barbara Matera, l’ex sindaco Paolo Agostinacchio, come non mai ingaggiato in questa campagna elettorale, il consigliere regionale Giannicola De Leonardis, il presidente del Consiglio Luigi Miranda, Franco Di Giuseppe, Silvano Contini, il segretario dei FdI Giandonato La Salandra e il sindaco Landella, che ha alzato la temperatura della sala con la sua voce. Si gioca molto, la sua maggioranza dopo il 4 marzo potrebbe essere stravolta se il centrodestra dovesse vincere.
Entusiasta Angelo Cera: “Affronto queste elezioni con l’entusiasmo della prima volta. Con questo entusiasmo voglio dirvi che con me e con questa coalizione in parlamento porteremo i problemi del mezzogiorno, dei nostri giovani, delle nostri famiglie e delle nostre imprese”.
“È stata una campagna condotta contro chi vive in nuove povertà, gli insospettabili sono i nuovi poveri. Solo il centrodestra ha rappresentato le difficoltà del ceto medio”, ha detto invece un “ritrovato” Miranda, citando la libertà “crociana”.
“Siamo dimenticati dalla Regione, a Bari stanno allungando la pista, il voto va chiesto sono giorni decisivi”, ha aggiunto.
“Se la risposta della gente è quella di questa sera i nostri candidati saranno tutti eletti. È una prova anche per il prossimo anno alle comunali. Chi ha usurpato poltrone deve tornare a casa. Recuperemo le città, la Regione e il Paese”, è stato il commento grintoso di Di Giuseppe.
Messaggi di unità da La Salandra. “Alle elezioni politiche si vota politicamente. I 5 stelle individuano ministri che non si sono cimentati perché non hanno niente al loro interno. Noi facciamo politica, vi prego, mancano 72 ore, è un voto semplice. Compatti fate votare il simbolo che ritenete più opportuno”.
I candidati hanno snocciolato il programma della coalizione.
“L’Italia è sospesa tra la confusione di Renzi e il buio che potrebbe venire. Tutti qui apparteniamo alla stessa famiglia per la sovranità nazionale, non lasciamo nulla di intentato. Ho dovuto affrontare una mutazione genetica, mai avrei pensato di poter ascoltare le esigenze di tutta la Capitanata, non avete idea di quanto desiderio
Una classe dirigente che non sia espressione di un gruppo di potere, ma di una funzione”, ha evidenziato la candidata uninominale senatoriale Antonella Spezzati.
La chiusura a Michaela Di Donna, anticipata da un video motivazionale con protagonisti tanti ragazzi e ragazze con la metafora della medaglia degli anni Novanta di Antonella Bevilacqua. Un salto in alto per la coalizione servirà per superare i pentastellati.
“Abbiamo incontrato tante donne e uomini di questa terra, c’è stato chi è tornato a Foggia per trasformare la propria esperienza nel nostro territorio. Il nostro è un territorio che si sente solo, ho attraversato la Capitanata. Domandiamo al Governatore del Gino Lisa, che sta affogando nel blablabla. Noi non dobbiamo essere più quella terra che deve scegliere tra aeroporto e strade. Noi vogliamo essere la terra del tutto, rivendico una terra dove c’è sia l’aeroporto sia le strade. Noi vogliamo andare a Roma non per occupare una poltrona ma per rappresentare la nostra provincia, non per sommare numeri ma per fare la differenza a Roma. Il centrodestra è l’unica opzione contro l’ipotesi di caos istituzionale”.