Nella sede della Federazione socialista di Foggia, in via Ernesto Petrone, si è riunito venerdì 12 gennaio scorso il Coordinamento Provinciale della Lista “Insieme”, con i rappresentanti del Partito Socialista Italiano, dei Verdi e della componente ulivista Area Civica.
Il Coordinamento Provinciale ha sottolineato le comuni radici riformiste, le battaglie ambientaliste, per il lavoro, per i diritti civili, per la legalità, per la cultura, per la parità di genere, per le giovani generazioni, per l’Europa, che hanno già visto protagoniste le componenti socialista, ambientalista ed ulivista, che oggi pongono le basi organizzative del lavoro politico comune per le elezioni del 4 marzo prossimo.
Il Coordinamento ha indetto per martedì 16 gennaio alle ore 17.00 nella Sala Giunta di Palazzo Dogana, in piazza XX settembre a Foggia, una conferenza stampa per la presentazione della nuova realtà, cui parteciperanno: il segretario provinciale del PSI di Foggia, Michele Santarelli, il segretario dei Verdi, Fabrizio Cangelli, il responsabile di Area Civica, Pino Marasco.
Il nome dell’ex dirigente piddino sulle prime sorprende, ma a l’Immediato l’ex presidente Ataf spiega il senso del suo incedere in Insieme. “Volevo riprendere contatto con la vita e con me stesso, c’è un impazzimento generale, mi auguro che Insieme non sia solo un cartello elettorale. Siamo nati non per fare dispetti, ma per essere propositivi, per dare un contributo alla difficile o improbabile affermazione del centrosinistra”.
La storia di Pino Marasco nell’Ulivo, accanto a Romando Prodi, non ha bisogno di presentazioni. “Per la prima volta c’è un raggruppamento che raccoglie delle forze politiche come Verdi e Socialisti e noi vicini all’Ulivo, c’è un richiamo non solo nel ramoscello, ma nello spirito di prospettiva. Il nostro non è un tornare all’Ulivo ma allo spirito, tendiamo ad unirci laddove gli altri si sbriciolano”.
Lo spirito, spiega l’ex docente in pensione, è quello coalizionale che il Pd ha perso da tempo e che non ha saputo far attestare con l’Italicum dal forte impianto politico istituzionale bipartitico. “Si è cercato di intraprendere la vocazione maggioritaria, ma non andava intesa come un formato bipartitico. Questa legge elettorale esalta le divisioni e i partiti a sinistra del Pd sono l’espressione dell’atteggiamento frazionistico. C’è l’esigenza di recuperare lo spirito coalizionale, cosa che sta dimostrando Berlusconi, che rischia di vincere le elezioni. Nel nostro accampamento dovremmo fare la stessa cosa, ma forse ci siamo illusi col 40% delle elezioni europee. Ma io non ce l’ho né col Pd né con gli altri. Quando ci siamo visti con questi amici, abbiamo deciso di non avere atteggiamenti polemici, vogliamo unire per una prospettiva che va oltre le elezioni, utilizzando delle forze politiche che non sono delle sigle, ma che hanno alle spalle una storia. Grazie ai socialisti non si è avuto l’onere di raccogliere le firme”.
A detta di Marasco si vivrà una campagna elettorale sudamericana a chi le spara più grosse, con tante “pacchianerie”. “C’è un dato fondamentale che può appartenere a questa iniziativa politica. È il new deal che Prodi ha preparato su incarico della Commissione Europea, uno studio di 100 pagine. Sarà presentato a Bruxelles alla fine del mese, è un piano straordinario e concreto che prevede investimenti per 150 miliardi di euro all’anno nelle infrastrutturazioni sociali: scuola, casa e sanità. Sarà finanziato da un Fondo straordinario europeo e dai social bond, la garanzia sarà europea. Se vogliamo qualificarci, questo è l’unico dato per non vendere fumo. Qui le risorse vengono dal livello europeo. In un clima di confusione estrema dove si capisce poco, chi ha passione per la politica nel sentire certi dibattiti prova rigetto, si sentono le cose più strampalate”.
Insieme per Marasco è un po’ come l’Ulivo degli anni Novanta, un luogo dove “chi aveva buona volontà poteva partecipare col contributo della propria esperienza senza alzare la bandierina”. “Abbiamo provato a sognare il Pd che esprimesse qualcosa di positivo, partendo da quelle origini, ma ha fallito. Ma la nausea non può significare finire nel populismo pasticcione dei Cinque Stelle, arrabbiato di Salvini o di ritorno di Berlusconi. In Italia vige il qualunquismo da sempre, è un Paese che studia poco e legge poco, ma che queste cose le dicano le persone che hanno avuto esperienze politiche è paradossale. In Insieme invece ci sono delle idee che hanno camminato in passato. Faccio questa cosa perché non riesco ad appassionarmi ad altro se non alla politica per coltivare pascoli spirituali”.
L’obiettivo è il 3% per Insieme e lo sottolinea il socialista Michele Santarelli: “Anche noi abbiamo i nostri candidati sia al proporzionale sia nei collegi uninominali, noi abbiamo anche questa ambizione e l’abbiamo portata sul tavolo nazionale anche per i cinque collegi di Foggia. Il Pd ha potuto indicare i suoi nomi, ma voglio far presente che anche noi abbiamo i nostri uomini e le nostre donne. E su 5 collegi potremmo riuscire a prenderne almeno uno”. Il riferimento è alle indiscrezioni sull’avvocato Guido De Rossi. A livello nazionale l’Italia è divisa in collegi A, definiti di sicura elezione e vittoria, in collegi B, i poco sicuri e i C quelli persi. La Puglia viaggia tra B e C per il centrosinistra. “ Noi abbiamo un programma, delle idee e dei candidati”, conclude Santarelli.