di MICHELE IULA
Arriva una schiarita per il concorso degli Ospedali Riuniti di Foggia riservato agli operatori socio sanitari. Dopo lo stop di qualche settimana fa, per via della diversa interpretazione delle procedure da parte di Bari (non era chiaro se dovessero essere considerate, all’interno della dotazione di 137 posti, anche le procedure di stabilizzazione del personale), arriva l’okay alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Dal 19 gennaio prossimo, infatti, gli interessati potranno far pervenire la propria candidatura. Finora, anche su questo versante, non sono mancate le polemiche. In molti hanno versato la quota di partecipazione (10 euro) e stanno telefonando ininterrottamente ai centralini del policlinico per ottenere il rimborso. Quella dell’ufficialità del concorsone, tuttavia, non è l’unica novità in viale Luigi Pinto. Il 10 gennaio scorso è stata pubblicata la delibera (numero 22) sulla programmazione del fabbisogno triennale, dal 2018 al 2020. Nel documento, sono dettagliati i nuovi posti disponibili nelle aree di comparto, della dirigenza medica, dei direttori di struttura complessa e della dirigenza Spta.
I numeri sono importanti. Nell’area comparto, oltre agli Oss, si prevede l’assunzione di 103 infermieri (il concorso sarà annunciato a breve). Complessivamente, nell’arco del triennio verranno coperti 294 posti vacanti, ai quali si aggiungeranno 68 postazioni per soggetti svantaggiati per le quali esiste già una convenzione con la Provincia di Foggia. A questi si aggiungeranno 8 direttori di struttura complessa, nelle seguenti aree: gastroenterologia, laboratorio di analisi, Mecau (pronto soccorso), neonatologia, oncologia, neurochirurgia, neuropsichiatria infantile, ostetricia e ginecologia. A questi si aggiungeranno 88 posizioni vacanti nella dirigenza medica.
Il presupposto del piano è quello di “garantire i livelli essenziali di assistenza”, sempre nel rispetto dei vincoli di bilancio. Il contenimento della spesa per il personale, scaturito dal nefasto combinato disposto del blocco del personale e del turnover dovuto agli obblighi del piano di rientro della Puglia, è stato superato garantendo la soglia dei costi sotto il limite dei 129.372.555 euro (ci si è fermi a 129.356.361).
“Nonostante le note carenze di personale – ha commentato il direttore amministrativo degli OO.RR., Michele Ametta -, abbiamo recuperato le risorse necessarie alle assunzioni grazie a processi di razionalizzazione con l’accoramento delle strutture. Abbiamo riqualificato la spesa creando così nuovi posti soprattutto per l’assistenza, con infermieri e medici, per garantire i livelli essenziali di assistenza che, senza questo provvedimento urgente, sarebbero stati a rischio. Dalla riduzione delle strutture complesse, ad esempio, abbiamo recuperato altre figure professionali: se si considera la spesa media di 200mila euro per un direttore, si comprende facilmente che con lo stesso impegno si possono assumere 3 infermieri. Per di più, dopo la riforma della legge Fornero che ha rinviato di due anni il collocamento a riposo, ci siamo trovati di fronte ad una serie difficoltà nei profili usuranti degli infermieri e degli oss. L’aumento dell’età è stata proporzionale ai giorni di malattia che hanno creato non pochi disagi nell’assistenza. Per questo la gran parte delle assunzioni saranno in queste due aree, che verranno ulteriormente potenziate con la riqualificazione, nella misura del 50 per cento, degli ausiliari”.
In ogni caso, il problema della carenza del personale non si risolvono con questa delibera. Difatti il fabbisogno reale complessivo è ben più ampio (circa 800 dipendenti in più), come riferito al governatore Michele Emiliano durante l’ultimo incontro a Foggia. “Per il momento diamo una boccata d’ossigeno urgente – conclude Ametta -, tenendo in equilibrio i conti dell’azienda e rimanendo nei parametri di spesa imposti dalla legge”.