“Le notizie che arrivano da Bruxelles circa l’aumento del cofinanziamento privato necessario per l’allungamento della pista dell’aeroporto ‘Gino Lisa’ non cambiano la situazione. Quantomeno non la modificano rispetto al tema che il Comune di Foggia ha posto sin dall’inizio della discussione, quando la Commissione Europea superò formalmente gli ostacoli legati all’utilizzo degli aiuti di Stato”. A dichiararlo il sindaco di Foggia, Franco Landella.
“La quota di cofinanziamento privata – aggiunge il primo cittadino -, che la Commissaria europea per la concorrenza, Margrethe Vestager, ha chiarito ammontare al 25 per cento dell’importo complessivo dell’opera e non più al 5 per cento, dovrà essere erogata alla società Aeroporti di Puglia SpA, cioè dall’ente gestore dello scalo, dunque dal soggetto beneficiario dell’intervento infrastrutturale. Sul punto non possono esserci equivoci né si può continuare a prendere tempo. Soprattutto perché, nonostante la richiesta avanzata dal territorio circa un pronunciamento ufficiale della Regione Puglia sul piano tecnico che chiarisse questa circostanza, ad oggi non è stata ancora fornita alcuna delucidazione.
Le precisazioni giunte dalla Commissione Europea a seguito dell’interrogazione dell’europarlamentare Elena Gentile, quindi, se per un verso fanno emergere un non trascurabile elemento di novità – specificando che la provincia di Foggia non rientra tra le cosiddette ‘aree remote’ che possono beneficiare di un finanziamento pubblico pari al 95 per cento dell’ammontare dei lavori – per l’altro, come detto, lasciano del tutto invariato il ruolo che AdP ha il dovere di esercitare sotto il profilo finanziario per assicurare piena operatività al nostro scalo aeroportuale”.
E ancora: “Piuttosto, sarebbe utile che il governatore Michele Emiliano spiegasse come mai questo aspetto non era mai stato reso noto prima dell’interpellanza dell’onorevole Gentile. Era una circostanza sfuggita agli uffici dell’assessorato regionale ai Trasporti? Oppure la struttura tecnica della Regione Puglia ne era a conoscenza ed ha scelto di non comunicarlo al territorio ed alle sue rappresentanze istituzionali ed economiche? E gli assessori regionali eletti in Capitanata, Leonardo Di Gioia e Raffaele Piemontese, ne erano informati? Non si tratta infatti di un dettaglio che poteva essere trascurato superficialmente.
Sulla questione pretendiamo una spiegazione dall’assessore regionale Antonio Nunziante quando parteciperà al Consiglio comunale monotematico previsto per il prossimo 9 ottobre. Perché la storia del nostro scalo aeroportuale non può continuare ad essere scandita da questa evidente e grave mancanza di chiarezza, con buona pace delle assicurazioni telefoniche del presidente Emiliano sbandierate come la panacea di tutti i mali da qualche solerte consigliere comunale.
Riavvolgendo il nastro di questa vicenda, infatti, troppi sono stati i ritardi della Regione Puglia: dalla richiesta della VIA fino alla ritiro della notifica a Bruxelles, formulata in modo errato e poi riformulata, solo per fare due esempi. Episodi in cui il Comune di Foggia ha svolto una funzione decisiva, da un lato sollecitando passaggi che il governo regionale sembrava aver congelato e dall’altro offrendo il massimo della collaborazione, come nel caso del parere commissionato a proprie spese dall’Amministrazione comunale all’avvocato Vania Romano, esperta di diritto comunitario. Non è più possibile proseguire su questa strada. Occorre che la Regione Puglia dimostri concretamente la sua serietà nell’affrontare un tema che non può trattare come una fastidiosa seccatura. Una serietà che fino ad oggi è mancata e sulla quale solo la caparbietà del Comune di Foggia e del territorio ha mantenuto alta l’attenzione. Non c’è più tempo per distrazioni e mancanza di impegno. È tempo di risposte, reali, operative ed immediate.
Ad ogni buon conto ribadisco ancora una volta che la posizione del Comune di Foggia non cambia: dovrà essere la società Aeroporti di Puglia SpA a farsi carico del 25 per cento di cofinanziamento. Ed è necessario anche che questo iter sia avviato nel più breve tempo possibile. Non siamo più disponibili ad assistere a questo perenne gioco del cerino né ad un costante spostamento in avanti dei tempi per l’inizio dei lavori, entrambi operati mortificando e calpestando – conclude Landella – il diritto alla mobilità della provincia di Foggia”.