
Trasferito nel commissariato di Cerignola, Bartolomeo D’Apolito, ormai ex vice dirigente del commissariato di Polizia di Manfredonia. L’uomo, sorpreso in un’intercettazione pubblicata dalla nostra testata, rivelò di un incontro con protagonisti pezzi della vecchia amministrazione guidata da Lucio Roberto Prencipe nella masseria di “Baffino”, boss locale svanito nel nulla qualche settimana fa. “Perché quando tu vai a sederti in una masseria e vai a concordare determinate cose… Con certi nomi, Baffino e company…”, queste le parole dell’ispettore registrate dall’attuale sindaco, Michele Prencipe durante una chiacchierata presso una stazione di servizio.
Il sindaco, infatti, col proprio smartphone, captò tutta la conversazione con D’Apolito che, nell’agosto 2015, chiese un appuntamento a Prencipe dopo aver saputo che sarebbe stato revocato l’incarico di assessore al figlio Raffaele D’Apolito, tutt’ora consigliere comunale. I due si incontrarono presso un distributore di carburante sulla SS89 tra Mattinata e Vieste.
Nonostante il silenzio imbarazzante del vecchio prefetto e del vecchio questore e associazione nazionale magistrati, questi ultimi tirati in ballo da D’Apolito in un altro passaggio della conversazione, alla fine qualcosa si è mosso se l’ispettore ha dovuto lasciare il commissariato sipontino. Troppo evidenti le incompatibilità con il territorio tra Manfredonia e Mattinata se si considera che l’ispettore è attualmente sotto inchiesta proprio per le presunte minacce al sindaco Prencipe.
D’altronde non mancano altre situazioni poco chiare al commissariato di Manfredonia, avvenute negli ultimi tempi. Anzitutto diversi trasferimenti per incompatibilità ambientale e prepensionamenti anticipati. E, come se non bastasse, agenti in pensione continuano a viaggiare su macchine di servizio. Insomma si spera che fra sei mesi, al cambio del dirigente, arrivi una nuova guida che sappia incidere sulle indagini e decidere sugli assetti interni.