Perseguita ex moglie e aggredisce padre di lei, beccato 46enne a Manfredonia

I carabinieri della Compagnia di Manfredonia, nello specifico quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno tratto in arresto in flagranza di reato per atti persecutori (stalking) e lesioni personali dolose continuate il 46enne, già noto ai militari, Antonio Sdango. Una delle pattuglie dei militari dell’Aliquota Radiomobile del NORM impegnate nel servizio di controllo del territorio, nella tarda serata di venerdì scorso, su disposizione della Centrale Operativa è intervenuta presso un’abitazione di Manfredonia dove era stata segnalata una lite. Immediatamente giunti sul posto, i carabinieri hanno trovato Sdanga proprio mentre stava aggredendo un uomo che, alla vista dei militari, ha subito dichiarato di essere stato attaccato così come la propria figlia, ex moglie dell’uomo, addirittura alla presenza della figlia minore dei due ex coniugi. L’aggressione interrotta dai militari era scaturita proprio dal fatto che l’ex suocero, saputo dell’aggressione subita dalla figlia, si era precipitato per cercare di difenderla dall’ex marito. Ex moglie, bambina e anche un’amica che si era ritrovata coinvolta nella violenta aggressione si stavano infatti recando presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Manfredonia.

Sdango, nel frattempo, noncurante della presenza dei carabinieri, continuava a minacciare di morte ex suocero e moglie. Condotto presso gli uffici della Compagnia Carabinieri di Manfredonia, sono quindi stati effettuati tutti gli accertamenti del caso e, in particolare, dal racconto delle vittime, è emersa una situazione di atti persecutori continuata nel tempo, fatta di minacce, insulti ma anche di episodi più gravi già riferiti alle Autorità, rivolta nello specifico alla ex moglie che, a causa del comportamento dell’uomo, viveva in uno stato di timore per l’incolumità propria e dei propri congiunti, tanto da essere costretta anche a modificare le proprie abitudini di vita.

Alla luce quindi dell’intervento effettuato poco prima e di quanto emerso in sede di denuncia, oltre alle certificazioni pregresse, al termine degli accertamenti Sdango è stato dichiarato in arresto per il reato di atti persecutori nonché per quello di lesioni personali dolose continuate e condotto presso il carcere di Foggia, a disposizione dell’autorità giudiziaria.