Nel pomeriggio di ieri, gli agenti del commissariato di polizia di Manfredonia, hanno eseguito nei confronti di Ciro Del Bravo 48enne del luogo, un provvedimento (emesso dalla Corte di Appello di Bari) di sospensione degli arresti domiciliari e contestuale trasferimento nel carcere di Foggia. L’uomo era lo scafista del gruppo transnazionale sgominato dai poliziotti nell’ambito dell’Operazione “Coast to Coast” messa a segno dagli inquirenti solo pochi giorni fa.
La decisione della Corte di Appello è scaturita da una segnalazione fatta all’Autorità Giudiziaria proprio dagli uomini del commissariato sipontino. Del Bravo, infatti, sottoposto al regime degli arresti domiciliari, lo scorso 30 dicembre in occasione di un controllo da parte degli agenti della Squadra Volanti, non si era fatto trovate in abitazione. Si ricorda che Del Bravo era stato tratto in arresto il 12 giugno 2014, in concorso con un cittadino albanese, dagli agenti del commissariato di Manfredonia e da personale della Squadra Mobile di Foggia, in quanto l’uomo era stato sorpreso alla guida di un motoscafo in acque internazionali, mentre trasportava 1080 chili di marijuana, ed era diretto verso Baia San Felice a Vieste.
Dopo l’arresto in flagranza, l’uomo è stato processato e condotto in carcere a Foggia dove ci è rimasto circa 2 anni, al termine dei quali gli erano stati concessi i domiciliari presso la sua abitazione di Manfredonia.
L’arresto dell’uomo, avvenuto nelle ultime ore, rientra in una più vasta indagine portata a termine, come accennato, lo scorso 1 febbraio 2017, con l’operazione denominata “Coast to Coast”, che ha portato all’arresto di 13 persone, con l’accusa di far parte di un sodalizio italo-albanese dedito all’importazione di ingenti quantitativi di stupefacente dall’Albania.