Febbraio potrebbe essere un mese molto importante per GrandApulia e, soprattutto, per gli amanti della moda. Dopo le note controversie giudiziarie, che hanno portato anche ad un primo allontanamento di alcuni grandi marchi, pare che H&M ed il gruppo Inditex- che ingloba Zara, Zara Home, Stradivarius, Bershka e Pull&Bear – dopo l’iniziale defezione avrebbero deciso di sciogliere le riserve ed aprire i battenti nelle prossime settimane. Probabile opening day il 10 febbraio.
Per il momento si tratterebbe più che di una indiscrezione, giacchè il personale Inditex sarebbe stato già messo in preavviso per l’allestimento dei negozi, che presumibilmente avverrà tra la fine di gennaio e l’inizio del mese di febbraio ed andrà a completare il menu dei punti vendita nell’area tematica Fashion&Lifestyle.
A determinare lo slittamento dell’apertura dei negozi Inditex – la catena spagnola di moda – è stata l’inchiesta giudiziaria che si è abbattuta su GrandApulia lo scorso novembre, a cinque giorni dal taglio del nastro della struttura di proprietà del gruppo Sarni. La Procura di Foggia, il 25 novembre, ha disposto i sigilli al centro commerciale per la presenza di presunti reati riguardanti l’ambiente e una presunta lottizzazione abusiva. A mancare, secondo le tesi dell’accusa, sarebbe l’opera di bonifica su una parte dell’ex zuccherificio, circostanza che ha imposto carotaggi ed un piano di sanificazione aggiuntivo. Prima che al gruppo Finsud la Procura concedesse la facoltà d’uso, Inditex fu tra le prime società a ricollocare i propri dipendenti e a valutare l’opzione di chiedere un risarcimento economico ai Sarni per i danni di immagine subiti dallo stop forzato a pochi giorni dall’apertura.
Oggi, stando ai rumors, lo strappo potrebbe essere ricucito e da febbraio GrandApulia potrebbe contare anche sulle nuove esposizioni di Zara, Zara Home, Bershka, Pull&Bear, H&M e Stradivarius.
Procura dispone carotaggi
I carotaggi disposti dalla Procura di Foggia dovrebbero essere svolti il 22 gennaio. A quel punto si lavorerà sulla relazione mirata a consolidare la tesi accusatoria che diede il là all’operazione delle forze dell’ordine. Sempre l’accusa è chiamata a sciogliere alcuni nodi come la larga estensione della falda potenzialmente interessata, circa 17 chilometri, e il nesso di correlazione tra l’eventuale inquinamento e l’insorgenza di patologie direttamente riferibili all’esposizione dell’uomo.