Passata la fase di presentazione delle offerte per l’acquisto del Don Uva, gli imprenditori in campo ci mettono la faccia. Ognuno, da par suo, prova a segnare la linea da seguire per rendere la Casa Divina Provvidenza “una struttura d’eccellenza” in Puglia. La partita si gioca su più fronti, ed il quadro complessivo non è dei più tranquilli se solo si pensa al caso Ambrosia, in questi giorni al centro dell’attenzione per l’arresto di un dipendente dopo l’aggressione al commissario straordinario Bartolo Cozzoli. A gettare benzina sul fuoco, il sindacato Usspi, che per mezzo del coordinatore Massimiliano Di Fonso (dipendente di via Lucera), ha tirato bordate verso una delle 4 società interessate: “I Sannella non hanno mai avuto a che fare con la sanità“. Per Fedele Sannella, sentito da l’Immediato, “le parole del sindacalista non hanno alcun valore, perché non rappresenta la gran parte dei dipendenti della struttura che saranno tutti tutelati dalla nostra compagine societaria”. Nel merito, precisa che: “Non c’è alcun problema nel fatto che non ci siamo mai occupati direttamente di sanità – spiega l’imprenditore -, abbiamo con noi alcuni dei colossi del settore, come Elleuno, società specializzata nell’assistenza sociosanitaria alle persone disagiate e Serenissima Ristorazione, già presente in strutture importanti come il Gemelli di Roma. Inoltre, faranno parte della nostra squadra personalità di rilievo nell’area medica, come il professor Gennaro Pipino di Apricena che ha subito abbracciato il progetto. Quindi dov’è il problema se noi, direttamente, non ci siamo mai occupati di sanità? La verità è che vogliamo solo garantire l’occupazione e fare di queste strutture un’eccellenza in Puglia”.
Quanto all’affidamento ai foggiani della struttura di via Lucera, afferma: “Per quel che ci risulta, siamo gli unici ad aver rispettato il criterio dell’offerta per tutte e tre le strutture (Bisceglie, Foggia e Potenza), così come previsto dal bando, gli altri hanno fatto offerte singole”. Un modo per segnare il passo rispetto agli altri due competitor del territorio, Paolo Telesforo e Michele D’Alba, i quali in queste ore hanno cercato di distendere i toni in vista della valutazione delle offerte che verrà effettuata nelle prossime settimane da Cozzoli. “In questi ultimi giorni – riferisce Telesforo, amministratore delegato di Universo Salute srl – i media hanno dedicato molto spazio alla vicenda Don Uva. Riteniamo però che questa pressante attività di comunicazione possa essere mal interpretata dai lettori come un tentativo di condizionamento psicologico. Le offerte, i piani industriali, economici e di sviluppo relativi alla gara sono già contenuti nella documentazione all’esame del commissario straordinario e sono sottoposti al vincolo di segretezza. Per questo motivo, noi non riteniamo né utile né corretto anticipare ai media il contenuto dei nostri piani industriali. Ci mettiamo invece, sin d’ora, a disposizione dei media e di chiunque abbia interesse a un confronto costruttivo una volta che il commissario avrà preso le sue decisioni in merito. Il rispetto delle regole e delle Istituzioni devono prevalere su ogni aspetto di questa complessa vicenda”.
“Siamo molto sereni – aggiunge Michele D’Alba, presidente del Consiglio di amministrazione di Universo Salute -. Conosciamo molto bene il Don Uva di Foggia, le sue criticità, le problematiche e persino i punti di forza. Per questo e in virtù di questo, con il know how ‘diretto’ e territorialmente radicato che ci compete, abbiamo studiato un piano economico e di sviluppo concreto, privo di voli pindarici ed economicamente sostenibile in cui crediamo molto. In tutti i casi – conclude D’Alba -,comunque vada a finire la vicenda Don Uva, Foggia ne uscirà a testa alta”.