
Ambiente, turismo, welfare e cultura. Sono questi i “pilastri” su chi vorrà investire l’Europa con il Piano Junker. E mai come in questo momento, i territori in difficoltà possono avere un ruolo fondamentale per rilanciarsi agganciandosi al nuovo treno dei finanziamenti comunitari sfruttando le potenzialità di prestito della Bei, la banca europea per gli investimenti. Il segnale lanciato dalla presenza di Andrea Tinagli a Foggia, durante l’incontro fortemente voluto dall’europarlamentare Elena Gentile, è l’ennesimo invito a creare un rapporto continuo e coordinato tra le amministrazioni locali e Bruxelles. Del resto, era dai tempi del “Patto dei sindaci” – lo strumento di programmazione che mirava appunto ad avvicinare l’Europa ai Comuni – che non si vedeva un’opportunità del genere. L’ultimo a provarci qualche tempo fa fu il professor Pasquale Pazienza, allora assessore allo Sviluppo a Palazzo Dogana, il quale diede l’input per la programmazione dell’efficientamento energetico (“Elena”) negli edifici pubblici: “I risultati sono arrivati li 28 dicembre scorso, con l’arrivo di 1,8 milioni di euro circa che dovranno consentire un effetto moltiplicatore per 20 – afferma il docente dell’Unifg a l’Immediato -, detto in altri termini serviranno circa 25 milioni per mettere a punto la progettazione che verrà preparata dai tecnici. A partecipare allora furono 30 Comuni, poi qualcuno si perse per strada ed altri sono entrati successivamente. Per di più, siamo riusciti a recuperare tutto il lavoro grazie all’interesse della Camera di commercio, perché in Provincia non c’erano più le condizioni per continuare su quella strada”. Gli effetti per l’economia del territorio sono importanti: “Dopo la classificazione energetica, dovranno essere predisposti piani di investimento che mirano a ridurre in maniera importante consumi e costi per le pubbliche amministrazioni – prosegue -, a ciò si aggiunge la grande opportunità per le imprese locali nel momento in cui si ravvisa la necessità di acquistare, ad esempio, infissi e caldaie a condensazione. Ma questa è solo la punta dell’iceberg delle possibilità concrete…”. Ne è convinta Gentile: “La risposta delle imprese del territorio all’evento organizzato è il segnale dell’interesse, del resto – precisa – il Piano Junker copre investimenti ad alto rischio e, grazie al sostegno della Bei, si può arrivare a strumenti di sostegno ordinario, completando così l’intero interesse potenziale degli stakeholder”. Il vantaggio rispetto alle banche commerciali, come ha precisato Tinagli, è che “sono garantite scadenze più lunghe e ci sono diverse possibilità di cofinanziamento”.
LE IMPRESE DEL TERRITORIO
Partendo dagli input dei relatori, Andrea Tinagli ha illustrato le opportunità di finanziamento che attualmente la B.E.I. mette a disposizione dei territori. Attraverso una ampia relazione tecnica l’esperto di finanza varesino, con estrema chiarezza, ha presentato alla platea il ruolo della Banca Europea nella mobilitazione di flussi finanziari ed erogazioni di prestiti e garanzie, spiegando come la B.E.I. sia strumento di sviluppo per progetti di varie dimensioni economiche, utili a pubbliche amministrazioni e imprenditori, visto che solo nel 2015 sono state oltre 7mila le aziende italiane che hanno beneficiato dei Fondi EFSI.
Precisando i criteri di accesso ad alcuni “prodotti bancari”, il capo Divisione Italia della B.E.I. ha poi passato in rassegna i numeri da record raggiunti nel 2015 dall’Istituto di credito Europeo che in Italia ( azionista del 16% della B.E.I.) ha finanziato operazioni per oltre 11.7 miliardi di euro. Ad approfondire queste operazioni, tramite un illustrativo e sintetico accenno a cases history riferiti al contesto nazionale, è poi intervenuta la dottoressa Angela Murgia, che per grandi linee ha presentato alcune formule di finanziamento, relative a infrastrutture realizzate in Sicilia e Campania, dimostrando la grande incidenza del Sud nella presentazione di progetti “bancabili” approvati. Dopo il break, che ha visto la proposta di un buffet realizzato con piatti realizzati con le eccellenze della produzione agroalimentare pugliese, i lavori sono proseguiti nella Sala Consiglio della C.I.A.A.
Anche qui la partecipazione è stata superiore alle più rosee aspettative dell’organizzazione, sia sotto il profilo numerico che qualitativo, dato l’alto livello tecnico delle domande rivolte a Tinagli in merito ad istanze progettuali. Istanze e idee che confermano l’innegabile fermento e volontà di crescita e cambiamento del territorio. Perché attraverso le domande di consulenza tecnica si è avviata, di fatto, un’interessante riflessione corale sulle strategie utili ad avviare nuove politiche operative grazie agli interventi di: Fabio Porreca, il presidente di Confindustria Gianni Rotice, Milena Sinigaglia, neopresidente del ‘Dare Puglia’, Luca Vigilante presidente della coop. Sanità Più, Pasquale Cataneo presidente Commissione Ambiente e territorio del Comune di Foggia, Nazario De Girolamo della Lotras, Marcello Salvatori ingegnere imprenditore nel settore dell’energia, Calogero Gucciardino della Fin Energy Project, il giornalista Mimmo di Conza, Costanzo Mastrangelo presidente dell’Ass.so.ri onlus, l’imprenditore Tullio Capobianco e la giovane Eleonora Carlino, tecnologa alimentare impegnata in un progetto di innovazione nel settore della concimazione biodinamica.