Fondi diretti dall’UE per risollevare la Capitanata. Gentile (S&D): “370 milioni per le città”

di A.S.

“L’Europa mette a disposizione una programmazione che ha una straordinaria visione e interessa in maniera particolare le aree marginali, che devono costituire un valore aggiunto, per un’Europa che vuole crescere e che vuole sviluppare ed essere sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale”. Così l’eurodeputata Pd Elena Gentile ha spiegato a l’Immediato l’iniziativa di quest’oggi a Lucera presso l’Hotel Ricevimenti Villa Imperiale sui fondi comunitari a gestione diretta. Non solo le grandi città metropolitane, ma anche le comunità e i territori delle aree interne sono coinvolte nella visione di un’Europa che promuove la coesione territoriale come occasione di sviluppo sostenibile e inclusivo per la rigenerazione urbana e non solo.

“I fondi a gestione diretta non hanno alcun passaggio dai livelli nazionali e regionali e si sforzano di assecondare l’idea di territorio, di rete e di complicità tra le istituzioni pubbliche e private, il sistema di impresa, gli stakeholders, i cittadini e le cittadine, che sono chiamati insieme agli altri attori a programmare il futuro di questo territorio, partendo dalla sua vocazione, dallo straordinario valore ambientale dei Monti Dauni, dal patrimonio storico culturale e monumentale di Lucera”, ha aggiunto l’ex assessora regionale.

Il sistema d’impresa, a suo avviso, è chiamato a sostenere il Pubblico, così da intercettare quei finanziamenti, che se costruiti dentro una programmazione integrata, possono rendere ancora più attrattivo il territorio per consentire la crescita del suo Pil e garantire nuove occasioni di lavoro.

La visione europea passa attraverso l’idea che la rigenerazione delle città, dei borghi debba essere ricercata attraverso la valorizzazione del capitale umano, partendo dalle tracce del patrimonio culturale e dei luoghi della storia che vanno restituiti alle comunità perché diventino volano di crescita. Di questo stiamo discutendo a Lucera con gli attori del territorio per confrontarci coi tecnici del settore ed esplorare ogni utile opportunità legata agli strumenti di finanziamento diretti proposti dalle Istituzioni europee”, ha concluso l’esponente del gruppo dei Socialisti e Democratici.

Dall’Europa

Gli esperti Francesco Cisternino e Lucia Fuselli, davanti ad un pubblico qualificato, che ha incluso i sindaci di Lucera e Pietramontecorvino Antonio Tutulo e Raimondo Giallella, il presidente della Camera di Commercio Fabio Porreca e il presidente del Gal Meridaunia Alberto Casoria hanno illustrato le occasione che derivano dagli UIA (Urban Innovative Actions) e dal rivolgersi alla Bei.

Le azioni urbane sono un programma da 370 milioni di euro pensati per le città e i gruppi di città da 50mila abitanti e per progetti ad alto tasso di innovazione. Per i prossimi bandi saranno valutati e premiati quei progetti che si occuperanno di qualità dell’aria, adattamento climatico, edilizia residenziale e lavoro e competenze nell’economia locale. I progetti sono co-finanziari all’80%, ma nel restante 20% può essere inserita una destinazione in forza lavoro. È l’innovazione a pesare più di ogni altro criterio, essa può essere “totale” o di sistema. I risultati trasferibili e misurabili vanno condivisi in ogni fase con la comunità e i diversi portatori d’interesse. Molte le occasioni ancora poco sfruttate della Bei, la Banca europea i cui shareholders sono i Paesi della Ue. Dal 2012 al 2016 in Italia sono stai finanziari progetti per oltre 48 milioni, quasi tutti concentrati nella piccola e media impresa. Non solo capitale di prestito, ma anche investimenti in venture capital e consulenza. La Bei può essere un grosso partner, al 50% per le realtà territoriali pubbliche e private.

I Gal

Chi ha colto i vantaggi della politica finanziaria europea è senza dubbio Alberto Casoria, manager del Gal più efficiente di Puglia. “Presiedo una struttura eccellente- ha detto alla nostra testata web- ma questo non basta. Stiamo lavorando su due direttrici. La prima riguarda l’efficientamento energetico dei piccoli Comuni, in modo che essi siano autonomi a livello energetico e possano investire ciò che risparmiano in bolletta in azioni sociali per la città. Lo strumento che attiveremo sarà la cooperativa di comunità sul modello di Melpignano con un progetto di gestione. Sarà questo il lavoro dei prossimi mesi. La seconda concerne i fondi di gestione diretta”.

Gli investimenti europei sono tanti e il Gal può contare su un plurifondi da 28,5 milioni di euro, già canalizzati. “Andremo a Bruxelles, i 28 milioni possono diventare 44 col co-finanziamento, ma noi come Gal possiamo attingere ad altre risorse. L’esperienza dei Patti territoriali ci ha raccontato il fallimento delle reti molecolari, hanno portato alla morte fisica di tanti piccole imprese. Noi dobbiamo invece mettere in circolo le competenze, abbiamo la struttura per farlo”.