Proiettati verso l’incontro di Bologna di oggi dove Berlusconi va da Salvini e Fitto sceglie una manifestazione alternativa, gli stati generali degli azzurri fanno il punto in Capitanata. Un giorno che ha visto alternarsi al microfono tutti i dirigenti provinciali. Sono arrivati il consigliere regionale Giandiego Gatta, l’europarlamentare Barbara Matera e ieri sera ha concluso il senatore Maurizio Gasparri insieme a Luigi Vitali e Raffaele Di Mauro. Tema del dibattito, il “futuro del centrodestra”. Si tratta di una manifestazione che a Foggia non si vedeva da qualche anno, esclusi, naturalmente, i periodi elettorali e dopo una fase di dura contrapposizione alle regionali che, a quanto pare, non è finita. La coalizione tende a ricompattarsi.
Il commissario Vitali e Gasparri hanno ripetuto che Fi vuole tornare ad essere il “baricentro” dei moderati. Nel confronto fra i due, è venuta fuori l’eterna questione della leadership che si intreccia con l’ascesa di Salvini. Si fanno i conti tra gli azzurri, secondo quanto emerso ieri la Lega non potrebbe superare il 15-16%, dunque senza Fi, “non si va da nessuna pare”. “Due scuole di pensiero – ha detto Vitali – erano emerse riguardo alla partecipazione o meno alla kermesse di Bologna: la prima, non andare, non ratificare un passaggio di testimone, non fare la comparsa. L’altra, non rimanere isolati quando Fratelli d’Italia e Meloni si sono detti subito disponibili. Circa la leadership il partito non è scalabile ma fra qualche anno lo stesso Berlusconi ha detto che non è interessato a ricandidarsi”.
Lasciarsi alle spalle rancori e litigi, questo il messaggio che dalla Puglia lancia Vitali. Circa le scissioni, Gasparri dice che “fanno un danno a Fi, danno qualche poltrona ma non portano numeri. Se Fitto ha fatto peggio di noi alle regionali in Puglia cosa spera di prendere nelle amministrative in altre città?”. Il partito di Berlusconi si impegna a migliorare l’11% delle regionali almeno fino al 18% e rivendica, in regione, “un coordinamento che si riunisce ogni 15 giorni e una struttura nuova con i suoi responsabili nelle varie città”. La “cesura” è evidenziata rispetto al periodo fittiano, almeno stando ai commenti spesso aspri che gli ex alleati azzurri rivolgono al leader dei Riformisti e Conservatori.
La parola d’ordine è, secondo un incipit usato da Raffaele Di Mauro “partecipare”. Il coordinamento dei giovani è stato rinnovato, dopo la fase di “emergenza” ovvero una campagna elettorale del tutti contro tutti, la manifestazione di ieri inaugura quella “dell’ascolto” dei cittadini tramite gazebo con l’intenzione di trasformare in “prassi amministrativa” il materiale raccolto.
Foggia rimane centrale nelle dinamiche forziste dopo il risultato delle regionali, nel confronto con le altre province, e avendo anche un sindaco di Forza Italia che nella penisola non sono più numerosissimi come un tempo. A proposito della rimozione di tre assessori dal governo della città attuata quest’estate (Grilli e De Rosa erano presenti in sala), Vitali si è rammaricato con Landella: “Non condivido, il sindaco se ne assume le responsabilità, in ogni caso, senza intromissioni del partito”. Riguardo a Vieste e all’alleanza fra pezzi di Fi e Pd cementato da una civica, la linea, dopo l’arrivo del commissario è: “Non daremo il nostro simbolo a candidature espressioni di Pd o Sel ma ad un nome del centrodestra”. Non esclude l’ipotesi di una civica nel caso venisse richiesto.