È il momento della resa dei conti all’interno del Pd pugliese. La sconfitta di Tommaso Sgarro a Cerignola, candidato fortemente voluto da Elena Gentile (ex assessore regionale al Welfare e alla Sanità e dirigente nazionale del partito), è il nuovo punto cardine dello scontro con il segretario e nuovo governatore Michele Emiliano. Quest’ultimo, infatti, ha già dichiarato “inaccettabile” il risultato negativo nella “capitale della sinistra pugliese”: “È la sconfitta più grave”, ha dichiarato. Abbiamo raggiunto al telefono l’eurodeputato Gentile, in queste ore in partenza per Bruxelles.
Il presidente Emiliano non si è fatto vedere per il ballottaggio. Metta ha vinto ribaltando il risultato del primo turno. È il punto più basso del “gentilismo”?
Eh (sospira), è un po’ dura fare un’analisi in questo momento. Certo Emiliano ha avuto un comportamento singolare, e dovremmo capirne le ragioni. Forse riteneva la partita sufficientemente a favore nostro, e il risultato politico è quello del primo turno… Non vorrei pensare altro.
Ma le elezioni le avete perse
No, volevo dire che il risultato del primo turno era molto incoraggiante. Se ci fosse stata al primo turno una bocciatura di Tommaso (Sgarro, candidato del centrosinistra, Ndr), sarebbe stato diverso, ma con 10 punti di vantaggio e un risultato delle liste molto positivo la situazione sembrava certamente diversa.
Non avevate davvero mai pensato nella possibilità di un ribaltone?
Il “ribaltone” è stato clamoroso, ma gli strumenti per leggere questa cosa li avete più voi che io. Io penso che se avveleni i pozzi, strumentalizzando una cosa peraltro inesistente, quella della presenza dell’interporto nel piano dei rifiuti, è evidente che puoi avere un risultato importante. Soprattutto se colleghi i rifiuti all’aumento dei tumori: tesi assurda perché non c’è alcun legame scientifico tra i rifiuti solidi urbani e patologie di questo tipo.
Il tema ambientale e lo spettro che Cerignola possa diventare la “pattumiera” della provincia, quanto ha pesato sul risultato elettorale?

E’ stato assolutamente decisivo. La percezione delle gente è stata: chi è contrario ai rifiuti blocca i tumori, chi invece è favorevole aumenta i pazienti oncologici. Evidentemente è stata costruita bene la campagna elettorale, molto aggressiva, individuando me come bersaglio e non il vero competitor elettorale. Come ha vinto Metta, con la paura. Strumentalizzando le angosce delle persone.
Una cosa è certa, non si può pensare a Sgarro senza pensare ad Elena Gentile. Ritiene che questo abbia potuto dispiegare effetti negativi sulla tornata elettorale?
Non l’ho sostenuto solo io. L’ho sostenuto anche io, ma con me c’era tutto il Pd provinciale, a cominciare dal segretario Raffaele Piemontese: è stata una scelta condivisa. Sono molto soddisfatta di aver sostenuto una nuova classe dirigente, con un candidato sindaco di 33 anni e consiglieri eletti giovanissimi.
Fino a qualche anno fa al ballottaggio era determinante avere il sostegno di un partito alle spalle per mobilitare gli elettori. Ancora una volta Cerignola ha dimostrato che non è più così, che conta più la capacità di leadership. Davvero i partiti non pesano più?
C’è un sentimento negativo nei confronti dei partiti, ma a Cerignola non è stato così perché l’unico partito in campo era il Pd e non mi pare abbia sfigurato. Per di più, la lista “Sgarro sindaco” era la nostra seconda lista…
Ha già ricevuto qualche telefonata, magari dal nuovo governatore?
No perché stanotte è stata una notte insonne, anche perché alle 7 dovevo mettermi in macchina per andare a Bari e partire per Milano. Adesso cercherò di capire cosa è successo.
Cosa si aspetta dopo questa sconfitta in casa? Il colpo è stato forte, non si può negarlo. Emiliano già si è espresso sul punto, si aspetta ripercussioni politiche?
Assolutamente no. Noi avevamo buone ragioni per ritenere la candidatura di Sgarro forte, perché era innovativa. Quanto alle parole di Emiliano, bisogna precisare che in verità da un po’ di anni da queste parti governa la destra. Dal ’93, fatta eccezione per Matteo Valentino, hanno governato sempre loro a Cerignola. È chiaro, poi, che più i contorni diventano indefiniti e più si rischia di smarrire il senso di una traccia culturale e politica.
È la solita accusa che muove al suo segretario, quella sulla necessità di scindere con precisione il partito dalle civiche? Si sente “tradita” più da questa impostazione o dalla sua città?
Non mi sento tradita, sono dispiaciuta per i cerignolani, che si sono fatti tramortire da una serie di provocazioni, inesattezze, da calunnie messe in giro. Mi dispiace per la mia città, per loro. Penso che Cerignola abbia perso un’occasione vera: se ne accorgeranno… Noi faremo opposizione senza sconti a Metta, che adesso sarà in difficoltà perché dovrà tener dentro i desiderata di Tatarella, della vecchia destra aristocratica, dei nuovi amici e il rampantismo di qualche ex Pd.
Nel suo “progetto di ricostruzione” partendo dal territorio, quanto pensa di aver perso con questa sconfitta?
Non penso di aver perso né la spinta né la determinazione nel voler riconsegnare un ruolo di leadership al partito. Perché a livello provinciale erano tutti con noi, non ho timori e preoccupazioni da questo punto di vista.
Sta dicendo dunque è una sconfitta del partito, non sua personale?
No, no, no! È una sconfitta della città che non ha capito niente, che ha creduto nella trappola comunicativa di Metta. La questione dei rifiuti finirà in tribunale, perché adesso questa sì che diventa una questione mia personale.
Dunque nessuno problema con Emiliano?
Probabilmente i problemi ce li ha lui, non noi. Noi lo abbiamo votato a Cerignola, lo abbiamo sostenuto. Mi pare che i dati parlano chiaro: se avessimo voluto fargli qualche dispetto, mandargli qualche segnale, avremmo potuto anche fare diversamente.
In ogni caso ha ritenuto di non dover accorrere in sostegno di Sgarro. È stato questo il “segnale” nei suoi confronti?
Non lo ha fatto solo a Cerignola. Si è comportato così anche altrove: a Mesagne ed Altamura, per esempio, due comuni importanti, non è certo andato per sostenere il candidato. Probabilmente è una sua strategia, adesso bisogna capire se si tratti di un disegno più generale o di un obiettivo che interessi solo Cerignola.
È preoccupata per questo?
No, perché dovrei esserlo? In un partito ognuno fa la sua parte: lui ha fatto la sua, io farò la mia.