“Adesso parlo io”. Dopo la pubblicazione dei dati del Ministero sulle performance dei tribunali italiani che vedono Foggia all’ultimo posto, il presidente del palazzo di giustizia del capoluogo dauno, Domenico De Facendis ha voluto replicare. Per farlo ha convocato una conferenza stampa nella quale ha spiegato nel dettaglio tutte le criticità del tribunale foggiano, esaltando però, anche i numerosi aspetti positivi.
“È assolutamente giusto – ha detto – che l’opinione pubblica abbia tutti gli elementi per farsi un’idea chiara sull’efficienza di questo tribunale. Gli articoli pubblicati negli ultimi giorni sono corretti ma non completi”.
Ma veniamo ai numeri. I giudici foggiani definiscono quasi il doppio del numero di procedimenti della media nazionale. Nel tribunale del capoluogo, ciascun giudice ha 3316 procedimenti pendenti. La media nazionale è ferma a 863. “In pratica si occupano del quadruplo dei processi rispetto al resto della nazione”.
Le cause? Quasi tutte dovute alla carenza di organico. “Allo stato – ha spiegato De Facendis – emerge una scopertura di giudici ordinari di oltre il 60 per cento“. Dati destinati a peggiorare per via di pensionamenti e trasferimenti. Inoltre non si procede a nuove assunzioni addirittura da 20 anni.
I magistrati in servizio sono calati del 30 per cento. “Foggia resta una sede di passaggio – ha aggiunto il presidente -. Esiste un turnover spaventoso. Il processo penale va esaudito dal giudice che lo ha iniziato ma spesso questi vengono trasferiti dopo pochi anni e chi arriva a sostituirli è costretto a ripartire da zero e a studiare tutti i procedimenti in corso, fin dalla prima pagina. Un magistrato che arriva a Foggia e non conosce le cause è chiamato ad un lavoro massacrante“.
De Facendis, a Foggia dal novembre 2012, si trova davanti all’impossibilità di risolvere alcune questioni, come le lungaggini processuali, ma è anche artefice di importanti passi in avanti. A giugno 2011, nella sezione lavoro, si raggiunse l’apice dei procedimenti pendenti, ben 124mila. “Un numero pazzesco al quale si aggiunsero gli oltre 16mila del tribunale di Lucera. Ma al 31 marzo 2015, il dato è calato drasticamente fino a 49mila procedimenti.
La durata media del procedimento era di 2500 giorni solo per il primo grado. Ovvero 7 anni. Oggi però, la durata media si è abbassata a 750 giorni. Un dato dovuto all’organizzazione del tribunale che ha mirato alla specializzazione dei giudici.
Riguardo alle misure di prevenzione, c’erano 395 procedimenti pendenti a fine 2011. Con una durata monstre di tre anni. “Al 31 marzo 2015 – ha detto De Facendis – avevamo 50 richieste di misure di prevenzione pendenti e ormai, dopo la richiesta, passano non più di 100 giorni”.
Gli effetti dell’accorpamento con Lucera
“Effetti straordinariamente positivi – ha sottolineato il presidente del tribunale -. Le controversie sul lavoro pendenti al tribunale di Lucera al 13 settembre 2013 erano 10721. Al 31 marzo 2015, 1326. Risolto l’87 per cento dei casi. A Foggia invece, il dato è stato abbattuto del 45 per cento”.
Le pendenze penali, invece, aumentate del 100 per cento a Foggia e del 65 a Lucera, nell’ultimo quadriennio prima dellaccorpamento., oggi registrano una leggera riduzione. Stesso discorso per il tribunale penale collegiale.
Mancanza di spazi e aule giudiziarie. Duro attacco alla politica
A complicare di molto il sistema giustizia a Foggia, è l’assoluta assenza di spazi. “Abbiamo chiesto 4000 metri quadri. Ne abbiamo ottenuti zero dal Comune. Servono immobili da adibire ad archivio ma finora ci sono arrivate solo fumose promesse che mai si sono concretizzate. Siamo costretti a lavorare negli stessi spazi che avevamo al 13 settembre 2013. Impossibile intensificare talune attività perché mancano le aule. Le responsabilità sono esclusivamente della politica”.
Secondo De Facendis, l’unica vera soluzione è costruire all’interno del perimetro del palazzo di giustizia. Si tratta di un lotto di 60000 metri quadrati. Ok, ci sono giardini, parcheggi e “aree per parlare”, come le chiama il presidente, “ma servono a poco”. L’auspicio è che si costruiscano palazzine accanto al tribunale di viale Michelangelo piuttosto che altrove.
Altre difficoltà si registrano nella sezione lavoro ubicata nei locali di viale Ofanto. “Dove si sta praticamente appollaiati, con poche scrivanie e costretti a sbrigare le pratiche nei corridoi. “Purtroppo – ha concluso De Facendis – esistono tribunali di serie A e serie B. In Italia ci sono uffici giudiziari grossi e con un peso politico nettamente superiore a Foggia”.