Pulp, molto pulp. Pure troppo. Vogliamo scomodare un vecchio refrain di “Mai dire gol” per parlare di “P.O.V. – point of view”, spettacolo del Teatro dei Limoni di Foggia che farebbe la felicità di Quentin Tarantino, uno che mastica “pulp” almeno dal 1994. Vi dice niente quel film con John Travolta e Samuel L. Jackson? Ma passiamo oltre. “P.O.V.” torna in scena e, per sopravvenute ragioni di produzione, sostituisce “Pene d’amor perdute”, ultimo spettacolo previsto della stagione GIALLOCORAGGIOSO 2014/2015 del TdL.
L’appuntamento è per il 24, 25 e 26 aprile con lo spettacolo liberamente tratto dal romanzo “Ambarabà” di Giuseppe Culicchia, autore “pulp” della scena letteraria italiana.
Nel sottosuolo della metropoli, sotto la luce fredda dei neon, 11 persone aspettano il prossimo convoglio. Nel tempo sospeso dell’attesa, i pensieri prendono un ritmo particolare… È il ritmo della folla solitaria, quando affiorano ricordi e paure, sogni e angosce, rabbie e desideri. 11 autoritratti della solitudine, senza filtri e senza meditazioni: sottofondi di banalità quotidiana, accordi di un’esperienza interiore ormai esplosa, echi sincopati di cronaca nera, assoli lancinanti di identità sempre più fragili, nostalgie di corpi segnati dalla violenza e dalla tenerezza.
Protagonisti di “P.O.V. – point of view”, Letizia Amoreo, Paola Capuano, Michele Ciuffreda, Francesca De Sandoli, Christian di Furia, Massimo Iannantuoni, Lino Marotta, Roberto Moretto, D. Francesco Nikzad, Maggie Salice, Vito Scudo. Regia, Roberto Galano.
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