È in corso in queste ore un blitz della Guardia di finanza nella sede della Asp de Piccolellis di Foggia, in Viale degli Aviatori. L’ente pubblico, commissariato qualche mese fa dopo la lunga gestione dell’avvocato Antonio Tulino, comincia ad esser sotto il tiro degli inquirenti.
Al momento non può trapelare nulla sulle indagini delle Fiamme Gialle, com’è evidente. Ma le questioni controverse sono state ampiamente raccontate da l’Immediato. A cominciare dall'”albergo a 5 stelle” per anziani, l'”Oasi Bianca”, finanziata con circa 3 milioni di euro di fondi pubblici e mai completata. Grandi perplessità sono state sollevate dal commissario Stefano Catapano, che tra i primi provvedimenti ha preso di petto la questione “De Piccolellis Servizi srl”, messa in piedi da Tulino (che l’ha amministrata) per gestire assunzioni e progetti.
La società in house, interamente controllata dall’omonima Asp (azienda pubblica), è stata costituita a febbraio del 2013 proprio per gestire la “Casa di Riposo Oasi Bianca e del Centro Diurno Socio Educativo e Riabilitativo Oasi Verde, oltre a tutte le attività ad essa connesse e strumentali”. A dicembre scorso avevamo raccontato l’interesse delle indagini sulla questione. Per qualcuno, sarebbe questa la punta dell’iceberg che ha portato al cambio di rotta al vertice. La società, non a caso, è stata immediatamente liquidata dal nuovo commissario. “Con la delibera numero 14 del 15 maggio 2013 – si legge nella deliberazione del nuovo commissario – si concedeva alla De Piccolellis Servizi srl il diritto di uso su tutti i locali preposti all’espletamento delle attività su menzionate, stabilendo inoltre di finanziarne l’attività, negli anni 2013 e 2014, per una misura massima complessiva di 550.000 euro o, per diversa misura, da stabilirsi con successivi atti deliberativi in ragione degli impegni finanziari dalla stessa società assunti”.
Bei quattrini, ma per fare cosa visto che dell’Oasi Bianca si vede solo ancora il cantiere e l’Oasi Verde fino a qualche tempo fa faceva fatica a riempire la struttura? Le risposte dovrebbe darle Tulino, anche perché nelle carte si precisa che “si rileva che le attività di gestione svolte dalla stessa sono effettuate mediante contratti di collaborazione e/o somministrazione”. Per di più, “dalla contabilità dell’A.S.P. Marchese Filippo De Piccolellis, con riferimento alla data dell’insediamento, si evince che il finanziamento erogato alla società controllata è esuberante a quanto autorizzato con delibera 14 del 15 maggio 2013, risultante pari, al 31 ottobre 2014, a 623.742,53 euro, i movimenti successivi non sono rilevabili in quanto ancora non trasmessi dall’istituto tesoriere”.
A cosa sono servite queste risorse addirittura in “esubero” rispetto alle necessità preventivamente individuate sempre da Tulino, amministratore unico della srl. Di veleni, sulla presunte spese effettuate, cominciano a spargersi a iosa. Mentre Catapano – uomo vicino all’europarlamentare ed ex assessore alla Sanità della Regione Puglia, Elena Gentile – cerca di correre subito ai ripari per sollevare dal baratro l’ente foggiano da anni al centro di numerose polemiche.